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Vive in strada per sfuggire al marito violento, ora in casa protetta

Vive in strada per sfuggire al marito violento, ora in casa protetta

NAPOLI. La sinergia di intenti tra l'Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e Minori della Polizia Locale di Napoli e il Centro Dafne dell'Ospedale Cardarelli ha consentito ancora una volta di aiutare una donna vittima di violenze familiari da parte del coniuge e di inserirla in una struttura di accoglienza protetta. La donna di 50 anni, proveniente dal centro di Napoli, si è recata con tutta la sua vita chiusa in una borsa e una valigia all’ospedale napoletano dove è attivo il Percorso Rosa, chiedendo aiuto e raccontando la sua vita costellata negli ultimi anni solo di insulti e violenze da parte di un marito molto più grande di lei che l’ha da sempre umiliata e oltraggiata. La signora è stata immediatamente presa in carico dal personale medico che, oltre a riscontrare i segni di precedenti aggressioni fisiche, ha provveduto ad ascoltarla riscontrando un marcato stato d’ansia e un’agitazione psicomotoria che hanno evidenziato un grave disturbo post traumatico da stress a seguito del quale è stato stilato un dettagliato referto psicologico per cristallizzare lo stato d’animo e fisico della donna con una prognosi di 20 giorni. Il personale specializzato della Polizia Locale è stato allertato e, dopo le cure prestatele in ospedale, ha condotto la vittima presso la Stanza dell’Ascolto dove, in ambiente protetto, si è ricostruita la sua vicenda personale costellata già da varie denunce rese dalla donna che addirittura, negli ultimi giorni per sfuggire alla violenza del compagno, si è ritrovata a vivere per strada oppure saltuariamente ospitata da conoscenti. La signora, rassicurata dal personale dell’Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e Minori, è stata posta in  tutela in una struttura di accoglienza protetta dove sarà assistita anche psicologicamente sia per riaversi dallo stato di profondo scoramento in cui versa sia per ricominciare un nuovo percorso di vita in serenità. L’intervento attuato è la conferma che solo la sinergia della rete tra la Polizia Municipale, le strutture sanitarie e gli enti di supporto sociale sono la giusta chiave per offrire alle vittime la possibilità di sfuggire alla violenza che si consuma tra le mura domestiche e alla quale sembra difficile sottrarsi senza un sostegno esterno.

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