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06 Aprile 2019 - 15:52
NAPOLI. C’erano i turisti, c’erano tanti napoletani, c’erano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini e il giornalista Francesco Molaro con i ristoratori e proprietari del Caffè Gambrinus Massimiliano Rosati e Michele Sergio. Tutti al ristorante “Chiaia 260” per festeggiare il Carbonara Day. Per l’occasione lo chef ha preparato una maxi carbonara con cinquanta chilogrammi di pasta di Gragnano, uova campane e guanciale di Agerola. Una selezione di prodotti del territorio per preparare un piatto che è nato all’ombra del Vesuvio. Già, perché la carbonara sarebbe stata inventata a Napoli. Lo conferma il cuoco letterato napoletano Ippolito Cavalcanti in un’opera del 1839. La chicca è stata svelata proprio dal patron del Gambrinus Massimiliano Rosati. “La tesi – spiega Rosati - è rinforzata dal fatto che solo nella cucina popolare napoletana è comune l’impiego dei condimenti della carbonara nei primi piatti. Ne sono un esempio gli spaghetti ‘alla puveriello’ in cui ricorre l’uso dell’uovo”.
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