Tutte le novità
08 Aprile 2019 - 13:52
NAPOLI. “All’assessore con delega ai cimiteri Enrico Panini, che ci accusa di denunciare il falso per una non ben comprensibile volontà da parte nostra di 'privatizzare i cimiteri', replichiamo anche noi con 'la calcolatrice alla mano': non solo i conti li sappiamo fare, ma abbiamo deciso di portarli davanti ai giudici per capire meglio chi ha ragione”. Gennaro Tammaro e Alessio Salvato, delegati EFI (Eccellenza Funeraria Italiana) per Napoli, replicano così al vicesindaco di Napoli Enrico Panini che nei giorni scorsi ha parlato di scarsa attitudine alla matematica davanti alla denuncia degli impresari funebri di un “caro morto” per i cittadini partenopei. Due in particolare i punti che contestano Tammaro e Salvato. In primis, secondo i due imprenditori, la "delibera che stabilisce il nuovo tariffario per le attività cimiteriali non è una delibera che doveva passare in Giunta, bensì in Consiglio. Ci riserviamo difatti di presentare ricorso al Tar, gli avvocati sono già al lavoro”. In seconda battuta, Tammaro e Salvato ribadiscono: “Il caro-morto esiste ed è palese, accorpare servizi da pagare in anticipo o giustificare con l’esternalizzazione, l’assenza di necrofori etc.etc. non incidono sul punto: i napoletani pagheranno comunque di più. Non solo, ma nel nuovo tariffario sono comparse tariffe che prima non esistevano: parliamo di quelle di entrata e uscita salma / resto mortale / cenere rispettivamente da fuori comune e ad altro comune. Oneri di 240 e 120 euro che prima non esistevano e che sono in conflitto con la legge nazionale. Nella fattispecie, l’uscita di salma / resto mortale / cenere ad altro comune costava 25 euro contro i 120 euro, mentre l’entrata di ceneri non era nemmeno prevista".
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo