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09 Aprile 2019 - 09:05
Due diverse operazioni: nel mirino anche un gruppo con base nel quartiere Mercato
NAPOLI. I carabinieri del comando provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a 2 misure cautelari emesse dal tribunale di Napoli su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia, a carico di 22 persone per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti. I provvedimenti colpiscono un gruppo di broker internazionali che riforniva clan camorristici di Napoli e provincia e un sodalizio criminale che gestiva lo spaccio nello storico quartiere Mercato di Napoli.
CLAN E BROKER INTERNAZIONALI. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di 15 indagati emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi e utilizzo di documenti di identità contraffatti. Le attività di indagine, sviluppate dall’ottobre 2015, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei componenti di un gruppo di narcotrafficanti operante in Campania ed in altre regioni italiane. Le investigazioni, nel corso delle quali sono stati sequestrati quasi 3 chilogrammi di cocaina e denaro contante, si sono fondate su un vasto compendio di intercettazioni telefoniche ed ambientali di un gruppo di soggetti attraverso i quali è stato possibile allargare il raggio d’azione in ambito internazionale. Sono stati individuati non meno di 3 canali di approvvigionamento dello stupefacente, che a loro volta risultano riconducibili a narcotrafficanti dell’area napoletana divenuti negli anni figure di prima grandezza nel mercato mondiale dello stupefacente ed attualmente latitanti. La ricostruzione del metodo di approvvigionamento della droga mostra come, a differenza del passato quando venivano utilizzati prevalentemente soggetti direttamente affiliati, negli ultimi anni i clan camorristici di Napoli e provincia abbiano preferito avvalersi di brokers trasversali che, privi di legami organici con le consorterie locali, operano attraverso numerosi e diversificati canali di approvvigionamento. Gli arrestati, che sono stati tradotti in carcere in attesa degli interrogatori di garanzia che si terranno nei prossimi giorni, sono ritenuti collegati a network criminali internazionali, a loro volta guidati da soggetti come Imperiale Raffaele, da lungo tempo rifugiatosi negli Emirati Arabi Uniti, e Carbone Bruno.
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