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10 Aprile 2019 - 12:49
NAPOLI. Più che ai Mazzarella gli investigatori guarderebbero al clan D’Amico per risalire a mandanti ed esecutori del duplice agguato. Una pista che parte dal 2018, quando i “Gennarella” sono entrati in rotta di collisione con i Silenzio, spalleggiati dai Rinaldi grazie a un’alleanza che coinvolge pure i Formicola e suscitò molta sorpresa nel momento in cui si palesò. Fatto sta che le ultime “stese” dell’anno scorso sono state il frutto avvelenato proprio dei contrasti tra il gruppo con base al “Bronx”, i Silenzio, e quello di via Nuova Villa San Giovanni, i D’Amico. La tensione negli ambienti di camorra sembrava improvvisamente cessata e anche per questo il duplice agguato di ieri ha colto un poco di sorpresa gli investigatori, i quali riterrebbero che alla base dell’agguato di ieri possa esserci un episodio singolo: uno “sgarro” presumibilmente, di natura microcriminale, ma compiuto nei confronti di un pezzo da novanta dei D’Amico, a loro volta legati a doppio filo ai Mazzarella. Una vicenda apparentemente poco importante, che però lo è diventata e avrebbe provocato la clamorosa reazione di ieri con un attacco portato fin dentro il bunker dei Rinaldi.
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