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L'Anticorruzione indaga sugli appalti di Napoli Est

L'Anticorruzione indaga sugli appalti di Napoli Est

L’Authority guidata da Cantone vuole vederci chiaro su ritardi e conflitti di interessi

napoli. Ritardi e conflitti di interessi su Napoli Est, l’Autorità nazionale Anticorruzione vuole vederci chiaro. E nel mirino dell’Anac finiscono Comune di Napoli, Regione Campania e Autorità di gestione del Por Fesr. Ai tre enti è stato infatti appena notificato l’avvio di un procedimento istruttorio finalizzato all’accertamento di cause e responsabilità circa una serie di presunte anomalie nella gestione del programma di riqualificazione urbana dell’area portuale.

indagine in corso. A dare il La all’ultimo colpo di scena sul progetto che avrebbe dovuto cambiare il volto dell’area orientale della città, e che ancora stenta a decollare, è stato l’esposto presentato dal gruppo di cittadini “Maggio dei tradimenti”. Nella denuncia inviata all’Authority presieduta da Raffaele Cantone (nella foto) viene infatti segnalata una lunga serie di presunte anomalie nella gestione del programma. Un programma che, vale la pena ricordarlo, ha benificiato di qualcosa come 207 milioni di euro, attinti dai finanziamenti Por Fesr 2007-2013: “In particolare - si legge nel documento - viene segnalato un consistente ritardo nell’attuazione del programma, a causa del quale, tenuto conto del termine di scadenza del finanziamento (tutte le spese dovranno essere rendicontate entro il prossimo 31 dicembre, ndr), le opere previste sarebbero prive di copertura finanziaria”. Il dirigente dell’ufficio Vigilanza lavori dell’Anticorruzione entra quindi nel merito della questione: “Si riferisce infatti che, anche in ragione dei ritardi maturati, i disciplinari d’appalto indicano per tutti gli interventi tempi di completamento che vanno ben oltre la data di scadenza del fondo strutturale”. Il rischio paventato è che, chiusi i cordoni della borsa nel 2016, i cantieri, almeno quelli già aperti, non possano poi essere portati a compimento.

luci e ombre. E nuove nubi sono pronte ad addensarsi sopra Napoli Est. All’Authority vengono infatti segnalati anche “i possibili conflitti di interesse che possono essere originati dalla presenza nella cabina di regia di organismi non pubblici, l’Acen e Fintecna”. Gli esponenti riferiscono inoltre all’Anticorruzione che “i progetti predisposti non sarebbero idonei a ridurre significativamente i livelli di contaminazione presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque; obiettivo rispetto al quale sarebbe insufficiente la semplice asportazione dei terreni superficiali”. A questo punto l’Autorità Anticorruzione stabilisce di aver raccolto informazioni a sufficienza e scattano le prime indagini.

al via l’inchiesta. Negli atti di notifica dell’avvio del procedimento istrutturio l’Authority chiede a Comune, Regione e Autorità di gestione del Por Fesr di “far pervenire, per quanto di propria competenza, una relazione illustrativa, corredata dalla necessaria documentazione, con la quale formulare le controdeduzioni”. Ai tre enti coinvolti l’organismo presieduto da Cantone chiede in particolare “di riferire estesamente sullo stato di attuazione del piano di interventi, sulle ragioni dei ritardi maturati e gli odierni eventuali impedimenti, nonché sulle modalità e i criteri adottati per la scelta dei contraenti. Per un più chiaro inquadramento della problematica si invita a fornire un prospetto riepilogativo degli interventi ammessi al finanziamento, già appaltati e che si prevede di appaltare”. A questo punto l’Anac dispone di 180 giorni per portare a termine l’istruttoria.

gli scenari. Esprime soddisfazione e prudenza il gruppo di cittadini e tecnici che hanno presentato denuncia all’Authority: «Questa prima svolta arriva dopo due anni di incessante lavoro sulle carte. Quando abbiamo iniziato a verificare i fondi del Grande Progetto, scandagliandone tutti gli aspetti, sono emersi diversi problemi e incongruenze. Vedremo cosa salterà fuori dalle indagini».

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