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26 Febbraio 2019 - 20:00
Sandro Ruotolo, presidente del Comitato d'inchiesta sulla camorra del Comune di Napoli, sui colpi di arma da fuoco esplosi contro la pizzeria Di Matteo ai Decumani
NAPOLI. «Adesso basta, volete il morto, l'ennesima vittima innocente prima di intervenire? Ministro Salvini, non ci fidiamo più di lei». Lo dichiara Sandro Ruotolo, giornalista, presidente del Comitato d'inchiesta sulla camorra del Comune di Napoli, intervenendo sui colpi di arma da fuoco esplosi contro la pizzeria Di Matteo ai Decumani. «Ci sono aree di Napoli fuori controllo - aggiunge Ruotolo - si spara a Forcella, si spara ai Tribunali, si spara a Ponticelli, a San Giovanni a Teduccio, al Rione Sanità. Stese e attentati mirati contro le eccellenze della città. Ministro Salvini non ci fidiamo più di lei, è inutile che venga a Napoli a promettere più uomini e mezzi. Lei è come i suoi predecessori. Siamo stanchi di passerelle e impegni sulla carta». Secondo Ruotolo «i proiettili esplosi contro la pizzeria Di Matteo, in ordine cronologico l'ultima pizzeria del centro antico di Napoli ad essere messa sotto attacco, raccontano anche di un interesse particolare della criminalità a mettere le mani sul business legato alle attività turistiche e ai luoghi simbolo della rinascita del cuore della città. Un incremento turistico che potrebbe arrestarsi per la paura che certi episodi ormai sistematici diffondono in un settore che vive soprattutto di recensioni e passaparola». Queste attività commerciali, ricorda Ruotolo, «devono poter lavorare nel rispetto delle regole, ma anche in tutta serenità: sono le strade piene, vive e luminose del centro storico ad aver sostituito le strade deserte e buie di qualche anno fa. E la città che ci immaginiamo è quella viva dei Decumani, con le saracinesche levate e non serrate per la paura e per la mancanza di sostegno da parte della Napoli che in questi anni ha provato a cambiare». Ruotolo si rivolge a Salvini spiegando di attendere «risposte concrete. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Ci sono quartieri dove si respira aria di libertà, dove istituzioni e società civile fanno la loro parte. Napoli si sta liberando da sola. Ma ha bisogno anche di risposte dal governo di Roma, prima che sia troppo tardi», conclude.
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