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Casola di Napoli, un Piano urbanistico con tanti errori

Casola di Napoli, un Piano urbanistico con tanti errori

Era atteso da anni ma un comitato civico sta mettendo in luce tutte le inesattezze

CASOLA DI NAPOLI. Il piano urbanistico comunale, meglio noto con la sigla Puc, è in dirittura d’arrivo ma non accontenta tutti e già riceve le contestazioni da parte di un comitato civico e da alcuni cittadini. 
Il Puc di Casola di Napoli fu adottato il 28 dicembre scorso con delibera del commissario prefettizio. Lo strumento tecnico per lo sviluppo del territorio era atteso da decenni, ora percò rischia ancora di bloccarsi ed probabilmente dovrà essere rielaborato, qualora le osservazioni proposte, oltre un centinaio, verranno accolte. A decidere sarà la commissaria prefettizia, Sabrina D’Angeli, incaricata dal Prefetto Carmela Pagano di reggere l’amministrazione, a seguito delle dimissioni di 7 consiglieri su 12, tra quelli di minoranza e maggioranza su 12, che mandarono a casa il sindaco lo scorso 29 ottobre. La decisione potrebbe giungere alla fine di aprile, un mese dopo la scadenza per la presentazione dei chiarimenti fissata allo scorso 29 marzo. Data l’alta mole di lavoro da svolgere, con ogni probabilità i tempi finiranno per allungarsi. A scendere in campo, un gruppo di tecnici, tra ingegneri, geometri, architetti e vari professionisti, guidati da Antonio Giordano. Pesanti dal punto di vista formale e tecnico le osservazioni sul Puc da approvare. Scrivono nell’esposto : “Sono state rilevate varie imperfezioni: di tipo strutturale, del piano stesso, incongruenti con lo stato dei luoghi, errati dal punto di vista cartografico, improponibili per gli interventi di progetto, spesso costosi e poco funzionali e ulteriormente penalizzanti dal punto di vista normativo per tutto il territorio”. Infatti, la simbologia usata nei grafici con le varie colorazioni genera confusione a causa delle differenti tonalità, variando in genere di poco. Le indicazioni del regolamento Uni e del manuale dell’architetto e della buona prassi, dicono che vanno adottati i retini. Altro inconveniente, ancora più vistoso, il mancato aggiornamento della cartografia comunale desunta dal rilievo aereo fotogrammetrico risalente a più di 15 anni fa. Tale aspetto, ha comportato sbagliate valutazioni degli edifici esistenti: edifici di forma diversa o demolite ricostruiti poco distanti o ancora da costruire e attribuiti in modo sbagliato tipologicamente. Sbagliata la perimetrazione del territorio comunale, in particolare su via Roma, confine con Gragnano, inglobando case e fondi inedificati del Comune vicino per una superficie di 16mila metri quadrati. La mancata anagrafe edilizia per documentata conoscenza del patrimonio edilizio esistente e delle sue effettive condizioni di utilizzazione. Tale mancanza ha comportato che l'edificio comunale all'incrocio tra via Roma e via V. Veneto è adibito a sede della Pro-Loco, non a scuola quale è.   Ancora, non sono riportate alcune strade : vicolo Chierchia da via Veneto a via Gesini. Sbagliata la perimetrazione della scuola media. È che dire dell'errata catalogazione dell'epoca di realizzazione di molti edifici quali :  il comparto di vicolo Orazzo, vicolo Strino-via Roma, edificio Durazzo di via Gerini, edificio ex casa D’Auria a Monticelli, l'edificio, proprietà Iozzino e altri in via G. Del Balzo. È l'elenco delle cose che non vanno continua, stando alla documentazione dei tecnici. “ Il problema è che il piano urbanistico non tiene conto della realtà del territorio, ne dei programmi dei vecchi progetti, ne di quelli in atto. Non ha avuto un serio controllo da parte dell'amministrazione comunale. Un piano, che è costato 40 mila euro, ma che andrebbe rifatto completamente. La cosa più eclatante è che manca totalmente un pezzo di paese, quello che interessa il Monte Muto. La realtà si tocca con mano, per chi conosce il territorio.  Si affronterà una nuova spesa? Il problema è tremendamente serio, ci tiene a precisare l’architetto Giordano portavoce del comitato civico. “  I casi particolari proposti dai cittadini sono legati ai singoli interessi.  Non da meno però, mettono a fuoco criticità sostanziali. Difformità marcate di manufatti, come è il caso di ristrutturazioni, ma anche di edificazioni inesistenti. Diversi i casi di espropri di terreni agricoli e a verde per parcheggi pubblici, che se approvato priverebbero il paese di verde prezioso.

Antonio Cesarano

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