Tutte le novità
30 Aprile 2019 - 15:32
NAPOLI. «Una forma di dipendenza, una malattia. Non voglio trovarmi mai più vicino a un libro antico. Mi faccio paura». È con queste parole che Marino Massimo De Caro, ex direttore della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, spiega in un'intervista concessa al Corriere della Sera il furto di numerosi volumi per il quale è stato condannato a sette anni per peculato ammettendo anche di aver tentato «il 31 luglio 2018 il suicidio. E ancora me ne vergogno». Scarcerato il giorno di Sabato Santo, De Caro afferma: «Semmai chiamatemi Robin Books. Con il ricavato pagavo i restauri. Ho rubato 2.000 volumi antichi e ne ho venduti 600. Però li ho fatti recuperare tutti. Ne mancano all'appello una ventina». Ha tentato di uccidersi, spiega, perché «volevo punire il magistrato che mi aveva revocato i domiciliari». Quanto, invece, alle condanne che ha subito, De Caro afferma: «Ho perso il conto. Un anno per il furto di una dozzina di volumi nell'abbazia di Montecassino. Un anno e quattro mesi per 30 libri presi dall'Osservatorio Ximeniano di Firenze. Un anno per gli antichi erbari trafugati dalla biblioteca del ministero dell'Agricoltura. Prima del mio arrivo all'istituzione napoletana - aggiunge - mancavano 1.700 volumi su 15.000. C'era addirittura l'inventario degli ammanchi». De Caro ricorda poi che «la Biblioteca dei Girolamini cadeva a pezzi, divorata dai tarli. Il Mibac aveva promesso 3 milioni di euro. Mai arrivati. Perciò decisi di comportarmi come la direttrice della Trivulziana di Milano che nel dopoguerra vendette i doppioni per restaurare la biblioteca bombardata. Perché lei poteva farlo e io no? Perché era vicina al Pci anziché a Forza Italia?». Per l'ex direttore «è stato un reato commesso a fin di bene». È sicuro di non essere cleptomane? «Sono sicuro di esserlo per i libri. Una forma di dipendenza, una malattia», conclude De Caro.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo