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02 Maggio 2019 - 10:36
NAPOLI. Sono partiti i primi laboratori del progetto "Caterina", sostenuto da "Con i Bambini" nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che mira a contrastare le marginalità sociali, prevenire la fuoriuscita precoce dal sistema formativo. Il progetto di Traparentesi Onlus impiegherà 600mila euro per coinvolgere minori in condizione di vulnerabilità socio-economica e relazionale, sia italiani che di origine straniera, dai 5 ai 14 anni, residenti nella II, III e IV Municipalità di Napoli e aiuterà anche gli adulti non scolarizzati a riprendere gli studi o a professionalizzarsi. I primi studenti coinvolti sono quelli di terza media degli istituti scolastici Foscolo e Casanova. In partenza, sempre al Foscolo e al Casanova, ulteriori 11 moduli in 11 classi di elementari e medie. Duecento i ragazzi coinvolti. I laboratori riguardano svariate discipline: teatro, musica, stem, sport. Prevista anche attività di formazione pure per 30 insegnanti con percorsi mirati di aggiornamento professionale. Proseguono anche le attività di supporto scolastico e i laboratori territoriali educativi nel Centro "Sane Stelle", tutti i giorni dal lunedì al venerdì, i servizi educativi presso il Mann e le attività dell'Orchestra Musicale dei Quartieri Spagnoli. "Attraverso gli interventi già finanziati dal fondo nazionale Traparentesi Onlus sta provando a costruire un modello di individuazione precoce delle vulnerabilità che oggi si amplia ulteriormente grazie alla partenza dei nuovi servizi promossi dal progetto Caterina", afferma Luigi Salerno, presidente di Traparentesi Onlus.
I DATI. L'offerta di posti nei servizi di prima infanzia, considerando sia gli asili nido che i servizi integrativi, risulta fortemente squilibrata tra le regioni italiane, come emerge dai dati resi noti da Open Polis e da "Con i Bambini" nell'ambito della presentazione del secondo rapporto nazionale sulla Povertà Educativa minorile. Si va, infatti, dal 42,3% della Valle d'Aosta al 6,6 % della Campania (numero di posti in asili nido e servizi integrativi per 100 residenti 0-2 anni). Quest'ultima ha incrementato i posti pubblici, ma partiva da livelli così bassi, che non incidono sulla copertura finale Anche nel dato sui capoluoghi emerge la frattura tra un Centro-Nord con maggiori servizi e un sud con minore offerta. I capoluoghi di regione più serviti dagli asili nido infatti si trovano infatti nel Centro Italia e in Trentino Alto Adige. Nell'ordine Bolzano (55,8%), Bologna (42,1%), Perugia (41,9%), Roma (40,3%), Firenze (38,4%), Trento (38,3%). Allo stesso tempo, come per le rispettive regioni, la minore copertura di asili nido si rileva nelle grandi città del Mezzogiorno: Palermo (7%), Napoli (9,5%) e Bari (10%).
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