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Colera, migliorano i due ricoverati: è bufera su “Libero”

Il bambino è stazionario, si è anche alimentato. Intanto, gli Ordini dei giornalisti nazionale e campano in campo: «Partita l'istruttoria per eventuali provvedimenti disciplinari»

NAPOLI. Arrivano ulteriori rassicurazioni sulle condizioni di salute di madre e figlio di due anni del Bangladesh, residenti in provincia di Caserta, ricoverati da ieri all'ospedale Cotugno di Napoli perché affetti da colera. A fornirle è il dottor Carlo Tascini, direttore della Prima divisione Malattie infettive del nosocomio campano. «Fortunatamente stanno meglio rispetto a ieri - dice a Sky Tg24 -. Il bambino è in condizioni stazionarie, stamattina ha mangiato, siamo tranquilli». Ma due casi «sono i primi dopo ben 10 anni dal precedente di Milano del 2008. In Europa gli ultimi casi risalgono al 2015: uno in Germania ed uno in Belgio» ricorda Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale medicina infettive (Inmi) Lazzaro Spallanzani di Roma. Il tutto mentre è bufera su “Libero” dopo il titolo del quotidiano “Torna il colera a Napoli, lo hanno portato gli immigrati" sui casi verificatisi. Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, parla di «titolo vergognoso. Ho sentito subito Carlo Verna, presidente dell'ordine nazionale, e come articolazione regionale saremo al loro fianco in tutte le sedi. L'intervento è già scattato». E proprio Verna conferma che «quel titolo viola la carta di Roma che tutela la dignità dei migranti, l'infanzia e i soggetti più deboli. Ho allertato gli uffici dell'Ordine per chiedere repentinamente una valutazione al Consiglio di disciplina nazionale per eventuali provvedimenti disciplinari».

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