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04 Ottobre 2018 - 17:08
Esclusa l'aggravante della premeditazione. I familiari: «Una pena inadeguata»
TORRE DEL GRECO. È stato condannato a 20 anni di carcere in primo grado Antonio Ascione, il pizzaiolo di Torre del Greco di 45 anni accusato di aver ucciso con cinque coltellate la ex moglie Maria Archetta Mennella il 23 luglio 2017 a Musile di Piave, in provincia di Venezia. Il pm Raffaele Incardona aveva chiesto la condanna all'ergastolo. Ad Ascione non sono state concesse le attenuanti generiche ma, a determinare la sensibile riduzione della pena rispetto alle attese, è stato il mancato riconoscimento di due delle aggravanti contestate dal Sostituto Procuratore all'omicida reo confesso: i futili motivi e, soprattutto, la premeditazione. Sarebbero stati trent'anni ma, con il rito abbreviato e lo sconto di un terzo della pena, si è arrivati a venti. Il giudice ha infine stabilito come provvisionale per i familiari della vittima 50mila euro per i due figli minori di Mariarca, 30mila per la mamma e 20mila per ciascuno dei cinque fratelli. "Una pena inadeguata - commenta l'avvocato di parte civile Alberto Berardi che, in collaborazione con studio 3A, assiste i familiari di Mariarca Mennella -. Sono perplesso sull'esclusione dell'aggravante della premeditazione perché il fascicolo evidenziava molteplici elementi capaci di provarla". In base alla ricostruzione dell'accusa, il crimine ha avuto luogo all'alba del 23 luglio del 2017 nell'abitazione di Musile di Piave, dove la vittima, dopo la separazione da quel marito violento e possessivo, si era trasferita da Torre del Greco con i due figli e si stava rifacendo una vita.
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