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07 Ottobre 2018 - 20:27
La sparatoria mirava a lui: un proiettile ha sfondato la finestra
di Luigi Sannino
NAPOLI. Le ipotesi inizialmente erano due, per individuare il movente degli spari in via Leopardi dell’altra sera: una “stesa” culminata nel ferimento dell’innocente Umberto Visone, per fortuna non a colpi d’arma da fuoco; un agguato diretto a un bersaglio preciso, riuscito a schivarli e a salvarsi. Ma con il passare delle ore la pista del raid intimidatorio e non mirato sarebbe diventata la più battuta. E il 64enne c’è andato di mezzo perché l’abitazione al primo piano di via Giacomo Leopardi 219 si trova sulla traiettoria dei proiettili esplosi a casaccio. Come avvenne a Forcella il 4 settembre scorso, quando la 52enne Anna Celentano fu ferita mentre era affacciata al balcone. Anche lei non c’entrava nulla e si trovava al primo piano: un episodio quindi, ancora più grave.
Dunque, il giorno dopo i carabinieri della compagnia Bagnoli e del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli starebbero lavorando su una sola ipotesi di movente: la “stesa” dimostrativa contro il clan Cesi, il più forte nella zona del rione Lauro e recentemente colpito da un’inchiesta della Dda per traffico di droga. Ma chi ha sparato ha mirato troppo in basso, un po' perché i giovani pistoleri soprattutto negli ultimi mesi non sono molto attenti e un po' per la sfortuna che a volte ci mette lo zampino. Umberto Visone, sposato con figli, era in casa e stava dormendo tranquillamente quando c’è stata la sparatoria. Si è svegliato di soprassalto ed è caduto dal letto battendo il braccio violentemente a terra, spiegano gli investigatori nel ricostruire la dinamica. Lui però (come scriviamo a parte) ha raccontato che è stato il forte bruciore a fargli riaprire gli occhi di colpo. In ogni caso, all’ospedale San Paolo hanno escluso ferite da proiettili.
Nell’appartamento i carabinieri della sezione Scientifica hanno raccolto e sequestrato 5 bossoli calibro 9 e un’ogiva, sul letto dell’uomo. I proiettili hanno centrato i vetri, bucandoli, e i montanti della finestra della camera da letto. Soccorso dai familiari, il 64enne è stato accompagnato all’ospedale mentre sul posto convogliavano i militari dell’Arma e le Volanti della polizia. A tutti, una volta accertato il profilo della vittima, è apparso chiaro che c’era andato di mezzo un innocente e non poteva essere l’incensurato e onesto lavoratore Umberto Visone il bersaglio della sparatoria. Proprio com’è avvenuto a settembre a Forcella: prima in via Vicaria Vecchia, poi in via Pietro Colletta. Nel primo caso è stata ferita a una gamba Anna Celentano, che non fece in tempo a rientrare in corso mentre era in corso una “stesa” contro il gruppo De Martino “a’ caciotta”. Da quel giorno è andava via da Forcella e non è più rientrata nel quartiere per il terrore di rivivere quei momenit. Nel secondo ci è capitato un 13enne, nipote del gestore di una sala scommesse, che si era trovato sulla traiettoria di proiettili indirizzati a uno o più affiliati alla stessa organizzazione, in guerra con alcuni esponenti dei Giuliano.
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