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Why not, Corte d'appello: su de Magistris abuso d'ufficio

Why not, Corte d'appello: su de Magistris abuso d'ufficio

L'ex pm: ho tanta amarezza nel cuore, ma oggi lo Stato, anche se in parte, mi ha ripagato con una sentenza cosi importante

NAPOLI. La Corte di Appello di Salerno presieduta da Massimo Palumbo, ha parzialmente riformato, accogliendo nella sostanza l’atto di appello proposto dalla sola parte civile Luigi de Magistris (difeso dagli Avvocati Stefano Montone ed Elena Lepre), la sentenza emessa dai giudici di primo grado del procedimento sul cosiddetto scontro tra Procure che aveva assolto tutti gli imputati per l’illecita revoca del procedimento Poseidone e l’illecita avocazione del procedimento Why Not  all’allora pubblico ministero Luigi de Magistris.

La Corte di Appello di Salerno ha riconosciuto che ci fu violazione di legge nella revoca del procedimento Poseidone ad opera dell’allora Procuratore Aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone, con il concorso del senatore di Forza Italia GianCarlo Pittelli e dall’allora sottosegretario del Ministero delle attività produttive, Giuseppe Galati, ritenendo i fatti sussumibili nel reato di abuso d’ufficio, per il quale ha dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Riconosciuto commesso in violazione di legge anche il provvedimento di avocazione del procedimento Why Not ad opera sempre di Murone, dell’Avvocato Generale facente funzioni di procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, Dolcino Favi in concorso con l’imprenditore della Compagnia delle Opere Antonio Saladino, ritenendo i fatti sussumibili nel reato di abuso d’ufficio, per il quale ha dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione.

Il primo grado di giudizio aveva visto la prima udienza il 2 febbraio 2011 (a quasi 4 anni dai fatti) e si era chiuso il 20 aprile 2016, dopo 98 udienze: il collegio della prima sezione penale, pur riconoscendo in sentenza la violazione di legge, aveva assolto gli imputati. L'ex pm Luigi de Magistris, ora sindaco di Napoli, aveva impugnato la sentenza.

"Esprimo grande soddisfazione per il fatto che, seppur a distanza di così tanto tempo e seppur con tante ingiustizie che ho dovuto subire, la Corte d'appello di Salerno abbia riconosciuto le responsabilità per il delitto di abuso d'ufficio - dice de Magistris - da oggi abbiamo la prova che quelle indagini, che riguardavano i rapporti tra criminalità organizzata, istituzioni, politica e massoneria deviata, che arrivavano fino al cuore dello Stato, mi furono illecitamente sottratte, affinché non arrivassi alla verità e non mi si consentisse di fare le doverose indagini che svolsi nell'esclusivo adempimento delle norme costituzionali e nel rispetto della legge. Ho tanta amarezza nel cuore, ma oggi lo Stato, anche se in parte, mi ha ripagato con una sentenza cosi importante. Voglio ringraziare il mio avvocato Elena Lepre per il lavoro encomiabile svolto al mio fianco in questi anni". 

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