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28 Agosto 2015 - 14:20
Ennesimo niet della Soprintendenza
NAPOLI. Pochi mesi fa il trafficatissimo corso Vittorio Emanuele era balzato agli onori della cronaca a causa del concreto pericolo di crollo di una importante porzione dell’arteria stradale a causa di infiltrazioni d’acqua che avevano provocato l’indebolimento della sede stradale. I cittadini impauriti si rivolsero al comune e alla municipalità, invocando interventi urgenti per mettere in sicurezza la zona – a rischio anche diverse scuole – e per dare il via una volta per tutte ai lavori di rifacimento della strada con sostituzione degli ormai obsoleti sampietrini con il più funzionale – e indicato ad una strada ad alta percorrenza come il corso Vittorio Emanuele – asfalto drenante.
continui cedimenti. Dopo gli interventi di Abc per ripristinare le condutture e per interrompere il copioso flusso d’acqua che rischiava di provocare una vera e propria tragedia, sembrava essere tutto pronto per dare il via, finalmente, ai lavori. Il comune di Napoli, con una delibera ha stanziato oltre tre milioni di euro necessari all’intervento, ma lo stop imposto dalla Soprintendenza ha nuovamente rimescolato le carte. Da Palazzo Reale il no è stato perentorio. Niente asfalto per corso Vittorio Emanuele che dovrà restare pavimentato con i sampietrini a causa dell’importanza storica dell’asse viario. Se è vero che il corso Vittorio Emanuele è una strada ad importante valenza storica – fu la prima “tangenziale” della città, voluta dal re Ferdinando II di Borbone che denominò la strada corso Maria Teresa dal nome della moglie Regina di Napoli – è altresì vero che è da sempre una delle strade più trafficate e movimentate dell’intera città. Un dettaglio che non può e non deve sfuggire alla Soprintendenza. I cittadini sono sul piede di guerra a causa dei continui problemi e per le enormi buche che si formano in una pavimentazione stradale che poteva andar bene nell’800, quando le strade erano percorse da carrozze e cavalli, ma che, di certo, in un secolo di auto di grossa cilindrata e di scooter non è più adatta a svolgere la sua funzione. La nuova diatriba tra Comune e Soprintendenza avrà, come effetto, un nuovo allungamento nei tempi di inizio dei lavori che, presumibilmente, non potranno partire prima dell’anno nuovo a causa delle lungaggini burocratiche.
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