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Stesa a salita Capodichino, c'è la firma del clan Sequino

Stesa a salita Capodichino, c'è la firma del clan Sequino

La "sventagliata" sarebbe un avvertimento a un narcotrafficante della zona. Escluso al momento il coinvolgimento dei Vastarella

di Luigi Sannino

NAPOLI. Una “stesa” classica: dodici colpi di pistola di notte nei pressi dell’abitazione di un uomo sospettato di trafficare droga. Un chiaro messaggio intimidatorio per il quale gli investigatori seguirebbero una pista precisa, che porta dritto al cuore del rione Sanità. È presto per esprimere certezze su chi abbia dato l’ordine di fare fuoco domenica sera in salita Capodimonte, ma una delle ipotesi è che siano entrati in azione esponenti del clan Sequino-Savarese. Più difficile invece un coinvolgimento dei Vastarella mentre non ci sono dubbi sulla matrice camorristica dell’episodio: non potrebbe essere altrimenti: i malviventi erano in 4 su 2 scooter e avevano il volto coperto da caschi.  

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