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01 Dicembre 2018 - 00:33
Lo ha detto a Napoli Fabio Foglia Manzillo, professore di diritto penale all’Università Pegaso intervenendo al congresso italiano della società italiana farmacisti ospedalieri
NAPOLI - "La responsabilità degli esercenti delle professioni sanitarie è ormai un fenomeno che è avvertito sia fra gli operatori sia fra gli utenti. In particolare nel momento attuale nel quale persiste ad una forte contrazione della spesa pubblica nel settore sanitario sono notizie di questi giorni quelle relative all'abbandono da parte dei sanitari degli ospedali di primaria importanza (vedi Cardarelli di Napoli)”. Lo ha detto Fabio Foglia Manzillo, professore di diritto penale all’Università Pegaso, intervenendo al congresso italiano della società italiana farmacisti ospedalieri in corso di svolgimento alla Mostra d’Oltremare di Napoli.
“L'esigenza di essere risarciti per errori di ‘malasanità’ è ormai un dato acquisito nella coscienza comune quale modalità di ripartizione sociale del rischio, pertanto ai costi di gestione del paziente, i singoli sanitari e le strutture debbono essere pronti a gestire non solo il rischio clinico, ma anche quello ‘giuridico da responsabilità civile, penale e contabile’.
Vi è ,quindi, la necessità - ha aggiunto Foglia Manzillo - che le strutture sanitarie si muniscano di adeguati sistemi di risk management in relazione agli eventuali incidenti che possono accedere.
Al riguardo è, però, opportuno distinguere tra fatti che possono essere addebitati a mera colpa lieve, dai fatti che, invece, sono espressione di vera e propria malasanità, che rasentano fenomeni di criminalità vera e propria. In tal senso - ha concluso il docente universitario di diritto penale - si muove la legge Gelli-Bianco che tende a evidenziare la fattispecie penale e pochi fatti gravi. Cercando, al contempo, di coinvolgere il sistema assicurativo nella gestione dei danni".
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