Fare rete contro la violenza di genere, appello dall'Istituto Mercogliano-Guadagni
03 Dicembre 2018 - 22:28
Esperti a confronto con un obiettivo: costruire una coscienza di comunità
CIMITILE. Far rete. Coinvolgere tutti gli attori del territorio per costruire una coscienza di comunità e far vivere appieno alle nuove generazioni il concetto di cittadinanza attiva. È questo l'esito del convegno promosso dall'Istituto comprensivo "F.lli Mercogliano-C. Guadagni" giovedì scorso alla Basilica Paleocristiana S. Tommaso di Cimitile. Un istituto non nuovo a questo genere di iniziative, che con la preside Pasqualina Nappi riesce da anni a mettere intorno al tavolo su temi caldi esperti, istituzioni ed esponenti del mondo della cultura. Questa volta l'argomento scelto dal dirigente scolastico insieme ai docenti della funzione strumentale della scuola è stato quello, di bruciante attualità, della violenza di genere, affrontato attraverso le relazioni di una criminologa (Mariarosaria Alfieri), di un giornalista (Giuseppe Delle Cave), di una poetessa (Antonietta Gnerre), di un funzionario di Polizia (Salvatore Sirignano), del presidente di un'associazione femminile nazionale (Donatella Provvisiero), di due assessori donna del Comune di Cimitile (Giovanna Angelillo e Giuseppina Lucia Ruggiero Malagnini, nella foto).
Le conclusioni sono state invece affidate all'avvocato penalista Giuseppina Lucia Ruggiero Malagnini, nella qualità di assessore alle Pari opportunità del Comune di Cimitile. "È un dato di fatto che i Centri antiviolenza in questo Paese e in questa regione siamo pochi e dotati di risorse e mezzi finanziari davvero scarsi. Non si può pensare ad una vera prevenzione senza questi organismi intermedi, che svolgono con competenza, quando sono messi nella condizione di farlo, un'azione di affiancamento della vittima e di informazione sul territori. Come Comune abbiamo messo in campo diverse iniziative, tra cui un corso di difesa personale, molto partecipato, che ci auguriamo non serva mai a chi lo sta frequentando ma che è un segnale per le donne del territorio. L'errore è invece lanciare slogan vuoti, che non riusciamo a riempire di contenuto. Soltanto quando al concetto di rispetto sapremo dare un contenuto certo questo fenomeno potrà far registrare una flessione rispetto ai dati tragici che invece siamo costretti a raccogliere e studiare oggi".
Il convegno è invece entrato subito nel vivo con l'introduzione della preside Nappi, la quale ha posto l'accento sulla necessità di far rete tra gli enti del territorio, il mondo dell'associazionismo e la scuola, non risparmiando considerazioni sul bisogno di avere "più consapevolezza di sè e della propria dignità in questo delicato periodo storico, in cui il post-moderno ci ha abbandonato e un nuovo umanesimo è alle porte". "Questa è la ragione per cui - ha concluso la professoressa Nappi - sin dal 2012 abbiamo inteso strutturale il progetto di istituto puntando sulle competenze civiche e sociali, in modo da fornire ai nostri alunni, che vanno dai 3 ai 13 anni, gli strumenti adatti a vivere appieno la cittadinanza attiva".
Tra gli interventi inaugurali il saluto dell'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Cimitile Giovanna Angelillo, la quale ha dapprima posto l'accento sulla necessità di operare un controllo da parte dello Stato sulle tante e diverse azioni poste in essere per debellare la violenza di genere, quindi ha declamato una poesia sul tema della difesa della donna.
La parola è così passata a Mariorosaria Alfieri, psicologa e criminologa, che ha ricordato come non esista "il mostro" nel trattamento di fenomeni di questo tipo, neanche quando il soggetto che ha compiuto la violenza è in carcere. "Ci troviamo sempre dinanzi ad un individuo e come tale occorre rispettarlo come essere umano e come cittadino", ha sottolineato. "Chi fa violenze di questo tipo compie un percorso criminale, intervenire per tempo ed evitare che si consumi il delitto è la vera sfida che abbiamo davanti. La parola chiave è prevenzione e noi tutti, insieme, operatori ed enti, dobbiamo far sì che sia al primo posto nelle azioni quotidiane che mettiamo in campo". Per la dottoressa Alfieri serve "maggior consapevolezza e più attenzione ai processi mentali che si attivano in coppia. L'amore è libertà e non controllo. Quando vado a fare campagne di sensibilizzazione nelle scuole - ha evidenziato - e noto che ragazzini si fanno controllare il cellulare dal proprio partner o inviano la posizione quando escono e vanno a fare compere alzo la guardia e faccio notare che il possesso non è mai un sintomo dell'amore ma il primo passo verso comportamenti che possono sfociare in violenza". Molto accorato anche l'intervento del funzionario di Polizia del Commissariato di Nola Salvatore Sirignano, che ha portato con sè delle denunce di cittadine costrette a subire da anni violenze, omettendone l'identità ma sottolineandone atteggiamenti e abitudini comuni anche ad altre vittime di violenze di genere. "La Polizia e tutte le altre forze dell'ordine hanno fatto passi da gigante sul terreno della prevenzione. Tanto ancora c'è da fare ma serve la collaborazione della gente, che deve segnalare episodi potenzialmente pericolosi agli operatori di pubblica sicurezza, formati da esperti e pronti a fornire le necessarie risposte in merito al divampare di tali fenomeni. Tanto più che oggi possono avvalersi di protocolli come EVA, una banca dati costantemente aggiornata che consente di monitorare i casi a rischio, limitando l'azione di soggetti che possono rappresentare una minaccia". Anche per il funzionario Sirignano la vera sfida è la prevenzione. "Salvare vite umane è il nostro lavoro, siamo sicuri di poter intervenire con competenze specifiche ma la segnalazione dei cittadini è indispensabile".
Le poesie, alcune inedite, di Antonietta Gnerre hanno invece caratterizzato la parte finale del convegno, con un forte messaggio di solidarietà che la poetessa ha voluto lanciare, improntando la sua performance su componimenti d'amore.
Il giornalista Giuseppe Delle Cave ha invece svolto una relazione sull'incidenza del sessismo e del modello di business dei media nella narrazione giornalistica di fatti relativi a violenze di genere.
Di momenti di aggregazione e della necessità di una sussidiarietà orizzontale ha parlato poi la presidente della locale sezione del Centro Femminile Italiano (Cif), Donatella Provvisiero. "Accogliamo ai nostro laboratori donne anche non iscritte all'associazione per dare un segnale di apertura, al territorio e alle nostre concittadine", ha evidenziato. "La necessità di far rete per prevenire, da più parti invocata stasera a questo tavolo, resta la vera priorità", ha concluso.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo