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Ancora formiche a San Giovanni Bosco, Pronto soccorso chiuso per un'ora. Arrivano i Nas

Ancora formiche a San Giovanni Bosco, Pronto soccorso chiuso per un'ora. Arrivano i Nas

Nello stesso ospedale poco più di un mese fa esplose il caso di una donna intubata coperta dagli insetti. La signora è ancora lì. La denuncia del legale: abbandonata, come se non esistesse

NAPOLI. «Non è accettabile che l’accettazione chirurgica del Pronto Soccorso di un ospedale resti chiusa a causa delle formiche per oltre un'ora». Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione sanità denuncia la chiusura del reparto dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. «Ho già parlato con il direttore generale della Asl Napoli 1 Forlenza che mi ha garantito la riapertura delle sale chiuse intorno alle 12 del pronto soccorso dopo una immediata disinfestazione. Quello che è successo oggi resta un fatto però di una gravità inaudita. Non è accettabile in alcun modo che un reparto resti chiuso a causa di un’invasione di formiche dalle ore 12 alle 13 circa. Le carenze igieniche negli ospedali sono un problema che deve essere affrontato immediatamente e strutturalmente. Occorre una attività preventiva determinata per evitare che scene come quella di oggi possano ripetersi». «Non è la prima volta che la presenza di insetti pregiudica l’attività di alcune strutture sanitarie in Campania che devono essere urgentemente riqualificate. L’attività di bonifica necessaria per ripristinare le condizioni di igiene dovrà essere il primo passo di un lavoro capillare che deve portare ad evitare nuovi casi del genere. Vedere le formiche o altri insetti che si aggirano per le sale, attraversando persino gli scaffali dei medicinali, è un affronto ai diritti dei malati». «Continueremo quotidianamente a vigilare – conclude Borrelli -, quello che è successo oggi deve essere l’ultimo capitolo di una saga fatta di incuria e carenze igieniche inaccettabili. Chi mette piede in un ospedale ha il sacrosanto diritto di ricevere le cure in un ambiente salubre e pulito». 

I NAS. Sono arrivati i carabinieri del Nas all'ospedale San Giovanni Bosco. Accompagnati dal direttore sanitario e dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, stanno visitando il Pronto Soccorso chirurgico.

IL CASO DELLA DONNA INTUBATA RICOPERTA DI FORMICHE. Nello stesso ospedale, il 10 novembre scorso, esplose il caso di una donna dello Sri Lanka intubata coperta da formiche. La donna è ancora ricoverata al San Giovanni Bosco e la sua condizione si è aggravata. Gli insetti sono spariti, «ma resta il grave stato di abbandono della donna - denuncia il suo legale Hilarry Sedu - che ha provocato la formazione sul suo corpo di piaghe da decubito che ormai le hanno mangiato la pelle e il tessuto arrivando all'osso». L'anziana è ricoverata ancora presso il reparto di medicina generale, lo stesso dove scoppiò il caso formiche; la figlia disse di volerla riportare in patria, ma la paziente, in coma vigile e intubata in seguito ad un ictus, non è trasportabile, ed è così rimasta all'ospedale partenopeo. «Qui nessuno sembra notarla, come se non esistesse», spiega Sedu. «È una situazione incredibile - aggiunge l'avvocato - cui nessuno pare voler mettere mano; quando scoppiò il caso formiche sembrava dovesse cambiare qualcosa, ma purtroppo la situazione è solo peggiorata. Ho anche chiesto alla direzione di trasferirla in un centro di lunga degenza, ma per ora hanno sempre risposto picche». Intanto il legale chiederà il risarcimento danni al giudice civile, mentre sul fronte penale la figlia della donna ha preferito non presentare denuncia. 

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