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30 Dicembre 2018 - 15:44
Il segretario della Fti-Cisl Campania: «Continua a «mancare attenzione non solo dell’azienda ma forse anche di organismi esterni»
di Antonio Sabbatino
NAPOLI. Su Ctp continua a «mancare attenzione non solo dell’azienda ma forse anche di organismi esterni». Resta scettico, nonostante la ricapitalizzazione , il segretario generale Fit-Cisl Campania Alfonso Langella.
Segretario Langella, come vede la ricapitalizzazione di Ctp per 12,5 milioni di euro decisa dal sindaco metropolitano?
«Speriamo che ora la società possa camminare da sola e che non si ritorni più al passato».
Ma ci sarà un futuro per la società?
«Su Ctp a mancare è stata non solo un’attenzione dell’azienda ma anche, forse, quella di organismi esterni. Io non riesco a capire come in 10 anni si sia arrivati alla sua distruzione. Avevamo un’azienda, la Namet, ora in liquidazione, che ha prosciugato le casse della Ctp. L’emergenza è cronica con un parco macchine somigliante ad un cimitero e con dei bus cannibalizzati; siamo davvero preoccupati. Nonostante la variazione di colori politici, all’ex Provincia pare permanga un equilibrio appunto politico ma, al contrario, i trasporti dovrebbero essere qualcosa di apolitico».
I sindacati più volte hanno detto di non ritenere più credibile il sindaco de Magistris sui trasporti...
«Soprattutto sull’area metropolitana è stato un fallimento. Il sindaco aveva parlato della fusione di Anm e Ctp in un’unica società. Poi però si è reso conto che non era possibile e i lavoratori sono stati illusi».
Passiamo ad Anm: c’è il dato positivo dei prolungamenti di metro e funicolari nelle festività natalizie...
«Frutto della buona volontà della Cgil, Cisl e Uil. L’Anm si sta salvando grazie a quegli accordi firmati anni fa, di notte, con la società e il Comune, in cui le organizzazioni sindacali diedero precise indicazioni su dove intervenire per garantire i risparmi senza intaccare i lavoratori. Il riferimento è ad esempio all’incentivo per il pensionamento di 140 persone».
Si esce però da settimane in cui molti dei capiservizio delle funicolari si sono messi in malattia.
«Se Anm ritiene di fare degli approfondimenti sulla questione, li faccia. Per noi la questione sta in altri termini: il personale è oramai ridotto all’osso, non si è investito né professionalizzato. Basta la mancanza di una manciata di dipendenti per andare in difficoltà. A nostro parere ci sono 250 lavoratori per essere a pieno regime».
Come giudica l’annuncio del sindaco di assumere personale a tempo determinato in Anm?
«Come una fuga in avanti senza averne parlato con i sindacati. Le figure importanti, con determinati requisiti, non vengono a lavorare temporaneamente. A tutt’oggi manca un piano industriale. Il trasporto pubblico è soprattutto programmazione, che non vuol dire uscire sui giornali con gli annunci. Inoltre non c’è, per il futuro, la certezza che il Comune garantisca i 58 milioni annuali stanziati».
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