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04 Febbraio 2019 - 14:51
Un pellegrinaggio sui luoghi della Passione di Cristo che ha insegnato la tolleranza e la forza dell'identità
CASTELLAMMARE DI STABIA. Hanno viaggiato verso Gerusalemme animati dalla fede e dalla sete di conoscenza dei legami che uniscono e dividono i fedeli di confessioni religiose diverse. E hanno portato a casa due doni: il sentimento di tolleranza e il rafforzamento della propria identità cattolica d'appartenenza. Il gruppo di pellegrini della Congrega San Giacomo, di Castellammare di Stabia - accompagnati da don Mario Cavaliere -, insieme con fedeli della parrocchia di Omignano Scalo (Salerno)- guidata da don Luigi Marone - sono stati i protagonisti di un viaggio in Terra Santa durato 4 giorni.
L’obiettivo era ripercorrere la Via Dolorosa, sulle orme di Gesù Cristo, della Madre Maria e dei suoi apostoli, come novelli discepoli. Ma anche quello di unirsi fraternamente alla preghiera degli Ebrei davanti al Muro del Pianto e proseguire sulla “Spianata delle Moschee” per ammirare la bellezza dei luoghi e respirare la spiritualità intensa dei popoli che li abitano. Un “viaggio dell’anima” che è partito da Betlemme - nella basilica della Natività - e poi, rincorrendo tutte le tappe della Passione di Cristo - dal Cenacolo, all’Orto degli Ulivi ( dove sono stati benedetti dal responsabile del Romitaggio, fra Diego Dalla Gassa - ha percorso il Calvario, è salito sul Golgota e si è concluso nel Santo Sepolcro da cui sono usciti avvolti dal profumo intenso dell'olio di nardo.
I pellegrini di San Giacomo e di Omignano hanno avuto come guida sul posto una dinamica mamma romana-ebrea: Alessia Moscati Habib, che ha descritto ogni sfumatura che unisce e distingue le religioni e le fasi della storia dei popoli che ci vivono. Alessia è destinata a restare nel ricordo dei pellegrini, insieme con fra Diego della Gassa, per la sua toccante omelia sulla "decisione" di Gesù durante la sua agonia nel Getsemani.
È stato come vivere un lungo, interminabile e intenso giorno di luoghi, culture, sapori, profumi e spiritualità in cui Ebrei, Cristiani e Musulmani, come il tempo trascorso a Gerusalemme sono diventati un unicum di salmi, incensi, canti elevati al Cielo.
La difficoltà sarà quella di riuscire a raccontare ciò che è stato vissuto durante il pellegrinaggio in Terra Santa. L’organizzatrice Lia Cecere e la Priora Scolastica Napolitano sono state mille volte ringraziate dal gruppo per l’impegno profuso nell’organizzazione, per un viaggio che lascerà il segno in ognuno. Mentre già si guarda al futuro che potrebbe vedere i pellegrini in volo verso la Spagna, per il Cammino di Santiago de Compostela.
Rosa Benigno
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