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Torre Annunziata, crollo della palazzina: nuove accuse e processo rinviato a marzo

Torre Annunziata, crollo della palazzina: nuove accuse e processo rinviato a marzo

L'accusa passa da falso a crollo e omicidio colposo per il proprietario dell'appartamento in vendita, in cui erano già iniziati i lavori del compratore

TORRE ANNUNZIATA. Il gup Maria Concetta Criscuolo ha rinviato a giudizio per le accuse di crollo e omicidio colposo, Massimo Lafranco, il proprietario dell’appartamento che stava vendendo e nel quale erano in corso importanti lavori di ristrutturazione e che secondo la Procura di Torre Annunziata determinarono il crollo il 7 luglio del 2017 di un’ala del palazzo di via Rampa Nunziante, nel corso del quale morirono otto persone. Secondo il giudice Lafranco non poteva non sapere di quei lavori e quindi lo ha rinviato a giudizio per omicidio colposo, come Gerardo Velotto, colui il quale stava acquistando l’immobile nel quale aveva già iniziato i lavori. Lafranco era già a giudizio con l’accusa di falso e adesso, alla luce delle nuove accuse, sarà processato insieme agli altri imputati il 6 marzo davanti al giudice Francesco Todisco. Il magistrato ha deciso di rinviare l’udienza già fissata a carico di Roberto Cuomo, che era l’amministratore del condominio che aveva chiesto il rito abbrviato, dopo l’immediato della procura. Il giudice ha accolto le richieste di costituzione di parte civile da parte dei familiari, dei proprietari dello stabile accanto a quello crollato e del Comune di Torre Annunziata. 

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