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08 Febbraio 2019 - 16:26
Accusato dai pentiti di camorra di essere al soldo prima della cosca di Secondigliano, poi della Vanella Grassi
NAPOLI. È stato condannato a 17 anni di carcere Claudio Auricchio, ex finanziere napoletano accusato da pentiti di clan di essere un uomo al soldo della cosca Di Lauro prima e della Vanella Grassi poi, e di aver con loro gestito gli affari criminali. I collaboratori di giustizia, in particolare Rosario Guarino, avevano riferito che Auricchio aveva un ruolo centrale nella criminalità organizzata. Il pm aveva chiesto per lui la pena a venti anni di carcere. Le accuse contestate sono di associazione camorristica, armi, traffico di droga. È stato invece assolto con il suo accusatore Guarino e con il boss Antonio Mennetta da un tentato omicidio. A decidere è stato il giudice per le udienze preliminare di Napoli, Marcello De Chiara. Con l'ex finanziere sono stati condannati altri esponenti del clan Di Lauro come Tullio Emmausso, storico affiliato alla “famiglia" ha sede al rione dei Fiori nel quartiere di Secondigliano, con una pena a tre anni. Aniello Apredda, difeso dall'avvocato Giuseppe Perfetto, è stato l'unico ad avere l'esclusione dell'associazione a delinquere di stampo mafioso e a fronte di una pena chiesta di 18 anni ne ha avuti 12; nove anni a Pasquale Paolo, nove anni e quattro mesi per Luigi Noceroni e Salvatore Luongo e Salvatore Marfella.
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