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Pompei, Visitatori "prigionieri" in cima al campanile urlano per il panico

Pompei, Visitatori "prigionieri" in cima al campanile urlano per il panico

Temevano di essere stati dimenticati. Poi la fuga per le scale sommerse di escrementi di uccelli

POMPEI. Turisti in preda al panico questo pomeriggio a Pompei, bloccati in cima al campanile a causa di un guasto all'ascensore, senza la possibilità di scendere dai circa 80 metri di altezza, perché le scale erano chiuse da un cancello di sicurezza. Erano in 15 i visitatori che hanno vissuto la curiosa esperienza, convinti di essere stati dimenticati. Hanno cominciato a urlare con tutte le loro forze in cima al campanile del santuario, sollevando la curiosità dei pellegrini che sostavano nel piazzale del Santuario dedicato alla Vergine del Rosario. E per placare gli animi sono intervenuti i volontari dell'associazione dei Carabinieri i quali hanno percorso la lunga e faticosa salita per aprire il cancello che, per motivi di sicurezza, rimane chiuso.
  La sorpresa, per i salvatori e per i visitatori 'liberati' dalla temporanea prigionia sulla cima del campanile, è stata quella di trovare le vie di fuga completamente imbrattate dagli escrementi degli uccelli che hanno eletto l'area non praticata a loro dimora.
  La discesa è diventata, pertanto poco agevole, a rischio di scivolare a causa del materiale viscoso accumulatosi da anni. Nel gruppo dei 15 visitatori  c'erano anche un anziano e due bambini. La vicenda ha avuto un lieto fine, ma sembra che da qualche tempo sul campanile incomba una maledizione. Un mese fa un fulmine mandò in corto circuito tutti i meccanismi che regolavano proprio gli ascensori, ma anche la videosorveglianza del Santuario e il funzionamento delle campane, rimaste mute per circa una ventina di giorni.

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