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06 Settembre 2015 - 23:13
Oltre mille persone hanno sfilato in corteo per le vie della città
per ricordare il sacrificio dell'operaio ucraino Anatoliy Korol
CASTELLO DI CISTERNA. Lo Stato ha invaso le strade di Castello di Cisterna. Ha mostrato il petto all’illegalità durante la fiaccolata organizzata per Anatoliy, l’eroe a cui Marco Di Lorenzo e Gianluca Ianuale sabato scorso hanno strappato la vita durante una rapina, togliendolo troppo presto alla moglie Nadiya e alle sue due figlie.
«Chiedo perdono alla famiglia di Anatoliy, a nome di tutta la comunità, per il dolore che le abbiamo arrecato» ha detto il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, durante la messa che ha anticipato la fiaccolata. La funzione è stata officiata nella chiesa di San Nicola in memoria del manovale ucrainio che Depalma ha ricordato così: «Da un ucraino abbiamo imparato il senso della vita. Anatoliy non ragionava con i calcoli ma con il cuore. Un uomo semplice, un eroe feriale che ha avuto il coraggio di dire no alla prepotenza. Noi siamo poveri, non per la crisi, ma di umanità. Abbiamo creato una società senza cuore, dove l’uomo non vale niente». Per il vescovo la tragica perdita di Anatoliy deve rappresentare «l’occasione di un risveglio collettivo. Oggi dobbiamo dire basta all’illegalità, all’omertà, all’indifferenza, che non appartiene alla nostra cultura meridionale. Noi meridionali siamo gente di cuore». Nel frattempo la comunità ucraina attendeva all’esterno con la propria bandiera aperta stretta tra le mani.
A seguire ha preso il via il corteo silenzioso illuminato dalle fiaccole per le strade della città in lutto. A guidare la sfilata le bandiere dell’Italia e dell’Ucraina portate da cittadini dei due Paesi e un mazzo di fiori adagiato tra le braccia di una ragazzina, poi dei bambini con lo striscione “No alla violenza, grazie Anatolij” e i gonfaloni di diversi comuni della provincia di Napoli da cui sono arrivati diversi sindaci. Tra i presenti il sottosegretario Alfano, i generali De Vita e Virno, il viceprefetto del Prete, l’ex questore Malvano, tra la folla la mamma di Ciro Esposito, il deputato Russo e l’ex governatore Bassolino e Valeria Ciarambino. Migliaia di persone hanno aderito alla manifestazione che lungo il tragitto si è fermata per un minuto in silenzio davanti alla “Cisternina”, covo di alcuni criminali della zona e dove risiedono gli assassini di Anatoliy, e all’esterno dell’abitazione della famiglia Korol dove sono partiti gli applausi. La fiaccolata è terminata all’esterno del supermercato “Piccolo”, luogo in cui “Antonio” è stato ucciso. C’erano mazzi di fiori, lumini accesi e il suo volto gigante alla parete e una donna ucraina ha letto un messaggio: «Non basta evitare il male, il bene bisogna farlo», mentre il sindaco Sorrentino ha annunciato l’intenzione di realizzare un gemellaggio col paese natìo di Anatoliy in Ucraina.
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