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Chiaia “stretta" tra questuanti e bancarellari

Chiaia “stretta" tra questuanti e bancarellari

Residenti e commercianti lamentano l'abbandono della via dello shopping

di Paola Meola

NAPOLI. Nella tarda mattinata a via Chiaia regna il solito caos: gente ovunque, mendicanti, motorini parcheggiati lungo la strada, qualche bancarella piazzata davanti ai negozi alla fine della via dello shopping, poco prima del bar Gambrinus. A via Chiaia gli ambulanti vendono di tutto: cover per i cellulari, giochini per bambini, cappelli, calamite, gioielli. Quasi tutti sono stranieri e cercano di racimolare qualche soldo vendendo merce a basso costo. Continuando a passeggiare lungo la strada dei negozi si vedono spuntare anche i venditori di rose, perlopiù di origine asiatica. 
ACCATTONAGGIO MAL SOPPORTATO. «Oggi la situazione è migliore rispetto al solito perché tutti gli immigrati che vendono la roba falsa per strada sono andati via: passano i carabinieri a quest’ora. Quando li vedono, scappano con la loro merce e appena se ne vanno tornano e si piazzano lungo la strada. Non ho nulla contro di loro, ma credo che contribuiscono a dare alla città questo aspetto poco decoroso» commenta un signore sulla sessantina, residente in zona. «Non ho nulla contro gli extracomunitari, ma la situazione qui peggiora sempre di più: a prescindere dal fatto che bisogna evitare di inciampare tra le bancarelle, molti mendicanti extracomunitari cercano di entrare anche nei negozi. C’è un preoccupante fenomeno di accattonaggio e gli adulti sempre più spesso mandano avanti i bambini per l’elemosina. È complicato gestire queste cose quando stai cercando di mandare avanti un negozio» commenta Teresa, titolare di un negozio di abbigliamento per bambini. In Italia gli immigrati extracomunitari irregolari sono circa 600mila secondo i dati della Commissione Europea. Numeri nettamente inferiori rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea: basti pensare che in Francia gli extracomunitari rappresentano circa il 10% della popolazione. 
I BANCARELLARI. La maggior parte degli immigrati provengono dalle regioni del sud-est asiatico e dai paesi dell’Africa, in particolare dalla Nigeria, dal Senegal e dall’Algeria. Per molti napoletani, il vero allarme non sono gli extracomunitari ma il degrado in cui versa la città: la scarsa pulizia, la pavimentazione rotta, le fioriere ormai in stato di completo abbandono, utilizzate dai passanti per gettarci cartacce o mozziconi di sigaretta. 
L'ABBANDONO. I cittadini passeggiano, corrono e ormai non fanno quasi più caso allo stato in cui versa una delle vie più centrali della città. Sembrano tutti rassegnati a un degrado inevitabile. «Non credo che Chiaia sia una zona di Napoli particolarmente colpita dalla presenza degli extracomunitari, qui ce ne sono sicuramente meno rispetto al centro storico o alla stazione. Credo che questo accanirsi contro gli ambulanti stranieri e gli extracomunitari in generale sia il frutto della situazione politica italiana» commenta Stefano, studente residente. Anche per Carolina, 28 anni, avvocato, i problemi a Chiaia sono altri: « mendicanti e i venditori extracomunitari mi sembrano addirittura diminuiti rispetto agli altri anni. Non capisco chi si lamenta della loro presenza, quello che davvero rende la zona invivibile sono i parcheggiatori abusivi e la sporcizia». Intanto, lungo la via dello shopping, un giovane artista africano fa ballare una marionetta sulle note di una canzone di Bob Marley e una folla di curiosi lo accerchia per godersi lo spettacolo e ne approfitta per scattare qualche foto.

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