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«Non fu prestanome del clan», Taglialatela assolto anche in Appello

«Non fu prestanome del clan», Taglialatela assolto anche in Appello

Oggi i giudici di secondo grado hanno messo fine alla vicenda

NAPOLI. La seconda sezione della Corte di Appello di Napoli ha assolto Pino Taglialatela dall'accusa di essere un prestanome di un esponente del clan camorristico dei Mallardo. L'ex portiere del Napoli, cinque stagioni in azzurro, era già stato assolto in primo grado dall'accusa mossa dalla Direzione distrettuale antimafia di intestazione fittizia di alcuni autoveicoli e di associazione di stampo mafioso. La Procura Antimafia, però, presentò ricorso. Oggi i giudici di secondo grado hanno messo fine alla vicenda. «Siamo soddisfatti - ha commentato l'avvocato Capasso, che con la collega Monia Marolo ha difeso Taglialatela in entrambi i gradi di giudizio - l'esito è stato quello che ci aspettavamo. Anche Pino è soddisfatto e in questo momento sta festeggiando. L'assoluzione ha messo la parola fine a una brutta vicenda che ha prodotto forti ripercussioni sulla sua vita, anche lavorativa, con la perdita di una serie di contatti». 

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