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Castellammare di Stabia. Vietato portare i cani in Villa Comunale. Bufera sui social

Castellammare di Stabia. Vietato portare i cani in Villa Comunale. Bufera sui social

Il sindaco Cimmino: "Il divieto riguarda le aiuole. Poi bisogna tenere i cani a guinzaglio e con le museruole. Questa è una legge sovracomunale"

CASTELLAMMARE DI STABIA. Basta poco a scatenare un putiferio: toccate gli animali e potete diventare la persona più odiata della terra. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, rischia di restare incastrato in un'etichetta che non gli si addice, quella del "nemico degli animali". Su di lui, a causa di un cartello dell'Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia collocato sul lungomare e che fa divieto ai padroni di portare i propri cani in Villa Comunale, si potrebbe scatenare una pioggia di veleni proprio come avvenne per l'ex sindaco Luigi Bobbio, indicato per tutto il resto della sua vita come "il sindaco che vietò le minigonne". Bobbio non ha mai vietato le minigonne, ma inserì tra le norme da far rispettare quella del decoro nell'abbigliamento, per coloro che passeggiavano in strada e per quanti entravano negli uffici del Comune. Né più né meno delle regole che, da sempre, vigono in tutti i comuni frequentati dai turisti. Capri, Sorrento, Amalfi, Ravello, Pompei (anche negli Scavi) richiedono decoro nell'abbigliamento: in estate non si può andare in giro svestiti e con ciò si intende che è vietato circolare in costume, con gli zoccoli rumorosi e - per gli uomini - senza camicia o canottiera.

Ora, Cimmino è finito nel mirino degli animalisti e di quanti passeggiano quotidianamente nei giardinetti accompagnati dai cani, a causa di quel cartello, che esprime il divieto di portare a spasso i cani nella Villa Comunale. Da sempre, l'area è praticamente invasa dai cani, a tutte le ore del giorno. Ce ne sono di ogni misura e specie... dal momento che non c'è quasi più famiglia che non ne possegga uno. E non mancano i randagi, adottati dai volontari amanti degli animali. Dai barboncini, ai pastori tedeschi, dai meticci ai cani di razza di gran pregio e molti vengono lasciati in giro senza guinzaglio. Ci sono poi i molossi che sono stati sempre una passione di alcune frange della criminalità locale, come espressione di un potere aggressivo anche mediante il cane dal quale si fanno accompagnare.

I cani vengono poi lasciati in libertà sull'arenile dove possono correre e sfogare l'istinto di libertà che nelle case non possono godere. Non è infrequente che tra loro si sfidino o si azzuffino e talvolta anche i padroni finiscono per litigare tra loro. Bisogna anche dire che l'arenile accoglie frequentemente cavalli al passo e persino al trotto, con calesse al seguito.

Ora sui social, per il sindaco, ci sono commenti non lusinghieri da parte dei cittadini che pubblicano, in aggiunta alla foto del cartello di divieto, altre immagini del degrado della città: sacchetti dei rifiuti accantonati nelle strade, cartelli stradali divelti, c'è persino l'auto di una istituzione cittadina parcheggiata su un marciapiedi, davanti a una scuola. Gaetano Cimmino rischia di trovarsi contro la maggioranza dei suoi cittadini, dai più piccoli agli anziani, ai quali i cani fanno compagnia. ''Non so come quel cartello sia stato collocato - spiega il sindaco - Forse si trova su un'aiuola che è giusto non sporcare. L'amministrazione non ha mai pensato di vietare ai cani la Villa Comunale. Anzi, abbiamo posizionato i distributori di buste per la raccolta delle deiezioni. Ma le leggi vanno rispettate. E i cani bisogna tenerli al guinzaglio e con le museruole. Questa, si sappia, è una disposizione sovracomunale''.

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