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Immensa folla ai funerali di Genny

Immensa folla ai funerali di Genny

Il feretro portato a spalla dagli amici per i vicoli della Sanità 

NAPOLI. Una immensa folla stamane ai funerali del diciassettenne Genny Cesarano. Il feretro al termine della funzione religiosa è stato portato a spalle dagli amici di Genny per i vicoli del rione Sanità. Momenti di tensione prima dei funerali, in quanto il,parroco don Antonio Loffredo non ha consentito  l'ingresso nella basilica di striscioni contenenti riferimenti alla camorra. Solo "Genny Vive" esposto vicino alla bara del diciassettenne ucciso. Lanciate in aria lanterne cinesi e palloncini bianchi tra gli applausi di oltre mille persone presenti. Ai balconi del rione Esposito drappi neri come chiesto dal parroco don Loffedo che, durante l'omelia, ha sottolineato: " Il nostro lutto finirà solo quando saranno assicurati alla giustiziagli assassini di Genny".

"C’era Pasquale Pica quella notte in piazza San Vincenzo e forse era lui l’obiettivo dell’agguato». Ecco la voce confidenziale raccolta dalla polizia che potrebbe dare un’ulteriore spinta alle indagini, già a buon punto. Al di là della cautela degli investigatori nei rapporti con la stampa, la convinzione generale è che l’omicidio di Gennaro Cesarano sia stato il frutto avvelenato della vendetta del clan Giuliano-Sibillo di Forcella e Decumani per l’aggressione subita in curva A al San Paolo. Attenzione alle date: il 30 agosto si è verificato il ferimento di Giuseppe Bauchnet; il 6 settembre il raid costato la vita al 17enne “Genny”. Un giovanissimo che sognava di fare il pizzaiolo e stava seguendo i corsi alla scuola “Caracciolo” per la qualifica del terzo anno all’istituto alberghiero.

Per giorni si è scritto che Genny potesse essere l’obiettivo dell'agguato mortale di sabato notte, che avesse custodito armi, che avesse amicizie troppo intime, e quindi pericolose, con esponenti della camorra. Addirittura che avesse risposto al fuoco. Genny, invece è solo, l’ennesima vittima innocente di una guerra di camorra. E il “marchio” del bravo ragazzo glielo ha dato anche il questore che ha autorizzato i funerali in forma pubblica nella chiesa di San Vincenzo al rione Sanità.

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