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«Io sono un guerriero», la poesia di un paziente diventa l'inno del Pascale

«Io sono un guerriero», la poesia di un paziente diventa l'inno del Pascale

NAPOLI. «Io sono un guerriero e combatto con forza, io sono un guerriero arruolato in una battaglia che mai avrei voluto combattere, io cado e mi rialzo, io sono un guerriero in un esercito di gente normale». Recita così una poesia scritta da Giuseppe Capozzi, 55 anni, di Portici, da sei anni in cura al Pascale per un tumore. I versi sono stati postati sul profilo Facebook dell'Istituto dei tumori di Napoli, raggiungendo migliaia e migliaia di persone che hanno commentato il post, sommergendolo di una pioggia di like. Questa mattina quella poesia è diventata l'inno ufficiale del Pascale. Il testo è stato stampato e affisso nella hall e in ogni reparto perché come dice il direttore generale dell'Istituto, Attilio Bianchi «i nostri tantissimi Giuseppe non si sentano mai soli, ma figli di una grande famiglia che ogni giorno combatte al loro fianco».

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