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15 Settembre 2015 - 09:51
Colpita la cosca dei Russo, monopolio su slot machine e videopoker
NAPOLI. Quarantaquattro ordinanze di custodia sono in corso di esecuzione da parte della Dia di Napoli nell'ambito di un'inchiesta sulla fazione del clan dei Casalesi che fa capo alla famiglia Russo. È emerso il coinvolgimento nella gestione di slot machine e video poker. Sequestrate cinque aziende e 3.200 slot machine.
La famiglia Russo, dopo i numerosi arresti nei confronti della potente cosca dei Casalesi attiva nel Casertano, si sarebbe collocata secondo le indagini ai vertici dell'organizzazione. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Sono state sequestrate cinque aziende operanti nel settore delle slot e dei videopoker per un valore stimato in 20 milioni di euro (3.200 le slot machine sequestrate in vari esercizi commerciali in Campania, Lazio e Toscana. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione camorristica, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza e riciclaggio, tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa. L'indagine riguarda le attività del gruppo Schiavone-Russo, indicato come il nucleo centrale dell'organizzazione, comandato da Francesco Schiavone, detto Sandokan, e da Giuseppe Russo, 'o Padrino, entrambi detenuti. Gli sviluppi dell'inchiesta si fondano su intercettazioni e
sulle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia. I Russo si erano imposti - spiegano gli inquirenti - nella gestione delle estorsioni e del controllo degli appalti, in rapporti con rappresentanti delle amministrazioni locali, e nel controllo - anche attraverso commercianti e imprenditori "compiacenti" - delle principali attività economiche. Tra queste il monopolio di slot machine e videopoker in bar delle provincia di Caserta e in numerosi della provincia di Napoli. Un settore gestito, secondo le indagini, attraverso prestanome incensurati.
Slot machine e videopoker, ma anche sale Bingo, distribuzione del caffè, e la gestione di cavalli da corsa. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi oltre a esponenti del clan, imprenditori e commercianti, anche un noto fantino accusato di aver consapevolmente condotto il cavallo Madison Om, ritenuto di fatto di proprietà di Massimo Russo, esponente del clan soprannominato Paperino.
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