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Nurcaro: «Ero a telefono, non ho visto bene il killer»

Nurcaro: «Ero a telefono, non ho visto bene il killer»

NAPOLI. Non è ancora in grado di parlare bene, a causa del proiettile alla gola che solo per miracolo non gli è costato la vita, ma sabato è stato ascoltato una prima volta dai poliziotti della squadra mobile della questura. Un incontro interlocutorio durante il quale Salvatore Nurcaro, il 31enne di San Giovanni a Teduccio bersaglio del tremendo agguato di piazza Nazionale, sarebbe soltanto riuscito a dire di non aver visto bene il killer, aiutandosi a gesti. «Stavo parlando a telefono quando mi sono accorto di qualcuno alle mie spalle. Con la coda dell’occhio ho visto una pistola, che per fortuna si è inceppata: non ho avuto tempo di guardare con attenzione l’uomo armato». Il resto è cronaca già passata alla storia della camorra: “Cacciuottolo” stava cadendo all’indietro, ma è riuscito a rimettersi in equilibrio ed è fuggito in via Matteo Acquaviva. Il killer, che secondo inquirenti e investigatori era Armando Del Re, non l’ha colpito in maniera da ucciderlo. 
Ma perché Armando “’a pacchiana” voleva ammazzare Nurcaro? Dietro questa storia non è sicuro infatti che ci sia un mandante, anche se gli inquirenti lo sospettano. 
“Cacciuottolo” è un giovane adulto piacente, dalla vita sentimentale passata movimentata, ritenuto gestore in passato di una piazza di droga per conto del clan Reale (ma senza arresti o condanne a carico, va sottolineato), debitore di una grossa somma di danaro nei confronti di Armando Del Re. Ecco il profilo di Salvatore Nurcaro tracciato dagli inquirenti e dal gip che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a carico dei fratelli Del Re. 
Il 31enne ferito è figlio di un cugino dei capiclan di rione Pazzigno e per questo, pur non avendo precedenti per camorra, fino al momento in cui ha abitato a San Giovanni a Teduccio, circa 8 mesi fa, era considerato “intraneo” al gruppo di malavita. 
È stato un congiunto stretto di Salvatore Nurcaro a riferire alla polizia giudiziaria che “Cacciuottolo” era debitore verso Armando Del Re di una “somma di denaro importante”. Il testimone ha dichiarato di averlo appreso da altri familiari, riconducendo il debito presumibilmente ad affari illeciti”, visto che il parente non svolge alcuna attività lavorativa ed è inserito in contesti criminali. 
Ecco quindi che spunta il secondo movente possibile dell’agguato: il denaro. In questo caso sullo sfondo non ci sarebbe un mandante, ma la richiesta della restituzione di soldi avanzata dal presunto sicario all’altro. Di sicuro i due, ha aggiunto il testimone, si conoscono e, anzi, “erano amici”. 
Nell’ordinanza si ricostruisce anche la vita sentimentale movimentata di Salvatore Nurcaro, che inizialmente era stata presa in considerazione come possibile causa scatenate del tentato omicidio. Il 31enne, sposato con 3 figli, aveva lasciato la moglie per iniziare una storia sentimentale con una nipote dei Formicola, dalla quale ha avuto un figlio, per poi diventare la compagna di una familiare di un affiliato agli Elia del Pallonetto, dove si è trasferito da qualche tempo.

 

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