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21 Maggio 2019 - 07:28
NAPOLI. C’è un clima da coprifuoco ai Quartieri Spagnoli, dove non si vedrebbero in giro dal giorno della doppia sparatoria diversi pregiudicati e affiliati a clan, tra i quali anche coloro che sono finiti nel mirino di inquirenti e investigatori: i due pistoleri, entrati in azione uno in vico Sergente Maggiore e l’altro nel piazzale dei Pellegrini, e quelli che li hanno spalleggiati, almeno altri due malavitosi.
Quattro persone presumibilmente, tutti giovani secondo quanto starebbe emergendo e legati ai Saltalamacchia e agli Esposito, gruppi entrati improvvisamente in contrasto. Ma nel caso del ferimento di Vincenzo Rossi si sarebbe verificato uno “scazzo”, per motivi ancora oscuri, all’interno del clan del ras Eduardo. Cosa abbia poi provocato l’incursione nell’ospedale dei pistoleri dell’altro raggruppamento è un mistero da chiarire: qualcuno li ha avvisati che in quel momento c’erano esponenti nemici e quindi bersagli potenzialmente facili da colpire?
L’impressione è che, com’è successo per l’omicidio dello zainetto nel rione Villa e per il triplice ferimento di piazza Nazionale, gli investigatori coordinati dalla procura antimafia riusciranno a risalire ai responsabili.
A dimostrazione che a Napoli il problema è la prevenzione dei reati, difficile da realizzare per ovvi motivi e per carenze di organico, e non l’investigazione. Chi ha sparato in tutt’e due le occasioni ai Quartieri, distinte per autori e moventi, sarebbe già stato identificato mentre ci sarebbero dubbi sull’identità dei complici, fermo restando che si tratta di ipotesi non corroborate ancora da elementi certi.
In ogni caso, è chiaro lo scenario: la fibrillazione in atto nei Quartieri dopo l’ondata di detenuti eccellenti scarcerati negli ultimi 12 mesi (tra i quali Ciro Mariano “’o picuozzo”, alcuni suoi stretti congiunti, Antonio Esposito “’o pallino”) e il quasi contemporaneo arresto di Eduardo Saltalamacchia (il cui gruppo secondo gli inquirenti è ancora ben saldo).
Gli investigatori possono contare sulle immagini di una telecamera soltanto per la sparatoria nel piazzale dei Pellegrini, dove un sicario atteso all’esterno da un complice ha sparato nel mucchio di persone dopo aver cercato invano il bersaglio da colpire. Indossava pantaloni e casco integrale, ma la fisionomia avrebbe aiutato i carabinieri nell’ipotesi di accostare lo sconosciuto a un nome noto negli ambienti di malavita della zona.
Mentre per il ferimento di Vincenzo Rossi, di cui è sospettato un giovane anch’egli conosciuto dalle forze dell’ordine, le informazioni sono di meno. Si sa che tre amici l’hanno accompagnato al pronto soccorso della Pignasecca a bordo di una Fiat Idea e uno di essi, nella confusione di quei momenti, ha dichiarato di aver soccorso mentre era terra sanguinante tra vico Sergente Maggiore e via Toledo. Due minorenni, feriti di striscio, sono successivamente spariti e non ancora rintracciati.
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