Figlio di Boris, capo della squadra mobile ucciso dalla mafia a Palermo, si insedierà sabato in via Medina
NAPOLI. I rumors non sbagliavano e da sabato prossimo, 1 giugno, Alessandro Giuliano sarà il nuovo questore di Napoli. Il figlio dell’indimenticato Boris, capo della squadra mobile ucciso dalla mafia a Palermo quando lui aveva solo 12 anni, si siederà sulla poltrona occupata per due anni da Antonio De Iesu, promosso prefetto con l’incarico di vice capo della polizia. Per il 52enne asso dell’investigazione, che proviene dallo Sco, dove è tuttora direttore in attesa del nuovo impegno, il compito all’ombra del Vesuvio non sarà facile, come non lo è mai stato per nessuno. Ma potrà contare sul lavoro svolto intensamente dal predecessore, dai dirigenti dei vari uffici e da tutto il personale.
Alessandro Giuliano ha già lavorato a Napoli come capo della sezione “Catturandi” della squadra mobile della questura e in seguito ha ricoperto il ruolo di dirigente della Mobile a Milano con il questore Luigi Savina. Non ama parlare di lui, ma qualche volta ha accettato di essere intervistato per ricordare il padre, che «aveva intuito, forse per primo, come Cosa Nostra stesse riorganizzando il traffico di droga internazionale trasformando Palermo in uno snodo centrale tra i Paesi dell'Est e il terminale del traffico, gli Stati Uniti». A casa sua, ha ricordato Alessandro Giuliano, vedeva spesso agenti della Dea americani, proprio perché l’allora capo della Mobile di Palermo aveva capito l'importanza della cooperazione tra polizie di diverse Paesi. In un’altra occasione Alessandro Giuliano, che ha diretto anche la questura di Lucca dal 2016 al 2017, ha ricordato l’umanità del padre: «Apriva la nostra casa ai bambini poveri piuttosto che farli rimanere al freddo in qualche stanzone della questura».
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