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29 Maggio 2019 - 22:16
Il 55enne latitante è stato rintracciato ed arrestato a Skirhat, nella regione di Rabat
NAPOLI. Raffaele Vallefuoco, latitante, nella lista dei 50 più pericolosi ricercati italiani, è stato arrestato in Marocco. Per lui l'accusa è di associazione camorristica. L'uomo sarebbe affiliato al clan Polverino e deve scontare 30 anni di carcere. Vallefuoco è stato rintracciato ed arrestato a Skirhat, nella regione di Rabat. L'operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Interpol e Dsgt, gli “007” del Marocco. Raffaele Vallefuoco, 55 anni, era già stato arrestato a marzo del 2012, in Spagna. Quella volta, ricercato da dieci anni, era stato sorpreso nella villa di Jerez de la Fronteira, in Andalusia, insieme al boss Giuseppe Polverino, detto “’o Barone”. Di lì a due mesi l'estradizione e il processo. Ma un vizio di forma rimise in libertà Vallefuoco, accusato dalla Dda di Napoli di associazione di tipo mafioso ed associazione finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. Di Raffaele Vallefuoco si persero di nuovo le tracce. Era finito poco oltre la Spagna, appunto in Marocco. Vallefuoco è il secondo latitante arrestato in Marocco, nel giro di breve tempo, dopo Antonio Prinno, sorpreso a l'Ourika, nei dintorni di Marrakech, lo scorso marzo.
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