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Cutolo, altro che miniclan: «Incontrò l'ex ras Mariano»

Cutolo, altro che miniclan: «Incontrò l'ex ras Mariano»

NAPOLI. Deve ricredersi chi pensava che il clan Cutolo del rione Traiano fosse un gruppo di malavita periferico, isolato dagli altri. Lo è soltanto geograficamente, ma leggendo gli atti dell’inchiesta culminata nel blitz di lunedì scorso in 21 arresti emergono le tipiche caratteristiche delle cosche superattive. Come dimostrerebbero, in attesa di riscontri, le dichiarazioni del pentito Alfredo Sartore, ex braccio destro del ras Salvatore Barile, quindi personaggio rispettato anche nella zona occidentale di Napoli. «Ho favorito un incontro tra “Enzo” (Vincenzo, figlio del boss detenuto Salvatore “Borotalco”) e Marco Mariano», ha messo a verbale il collaboratore di giustizia ex affiliato ai Mazzarella del quartiere Poggioreale. 
Dunque, secondo Alfredo Sartore, il clan Cutolo coltiva rapporti presumibilmente d’affari e non di semplice amicizia con esponenti dei Mariano dei Quartieri Spagnoli. Prima di pentirsi, era Marco Mariano il reggente dei “Picuozzi” e quindi perciò Vincenzo Cutolo l’avrebbe incontrato. Cosa sia scurito da quell’incontro non si sa, ma se confermata la circostanza contribuirebbe a delineare ancora il profilo del figlio 34enne del boss “Borotalco”. Ecco alcuni passaggi del verbale d’interrogatorio di Sartore, con la consueta premessa che le persone citate devono essere ritenute estranee ai fatti narrati fino a prova contraria.
«Ho incontrato - ha sostenuto Sartore - una prima volta Enzo Cutolo, Genny Carra e Patrizio Allard, che però già conoscevo in quanto cognato di Riera, a sua volta parente di salvatore Barile, il quale voleva dirimere una questione per uno screzio avuto da altre persone che si erano rivolte a lui per essere appoggiate in caso di scontro con il gruppo di Enzo Cutolo. Successivamente, dopo l’arresto di Barile, ho frequentato quotidianamente tutte le persone che ho menzionato. Ho anche favorito un incontro tra Marco Mariano ed Enzo Cutolo presso un ristorante in via Campana».
Alfredo Sartore ha poi continuando, riferendo in dettaglio sull’attività illecita principale del gruppo Cutolo. «Il gruppo di Enzo Cutolo controlla 8-9 piazze di spaccio di cocaina al rione Traiano, le altre sono controllate da Francesco, figlio di “Pocchi Pocchi” Puccinelli. Il gruppo Cutolo gestisce le piazze nella parte bassa del quartiere, dalle quali si accede dalle adiacenze di un centro commerciale. Dai racconti di Enzo Cutolo, Carra e Allard, il gruppo si rifornisce di cocaina da un certo Oscar, affiliato ai Lo Russo di Miano. Vendono circa un chilo di cocaina al giorno, tagliando la droga presso un’abitazione che si trova nel parco San Paolo. La comprano al prezzo di 42, 43 euro al chilo, la tagliano per ogni chilo con 200 grammi di mannite o sostanze simili e i corrieri provvedono a consegnare i quantitativi alle varie piazze, tra i 50 e i 100 grammi. Le piazze non sono gestite direttamente dai Cutolo; i vari gestori sono solo tenuti a rifornirsi dal gruppo di Cutolo pagando lo stupefacente al prezzo di 51, 52 euro al chilo. I pagamenti per la fornitura li raccolgono “Ceraziello” e Patrizio Allard solitamente nella giornata di sabato».

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