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12 Febbraio 2024 - 10:06
Il solito litigio per una ragazza, lo sguardo “di troppo” che dà fastidio e le prime offese. Ma al bar della discoteca “Club Life” ad Agnano, nei pressi dell’ippodromo, dalle parole nessuno era passato ai fatti. Tantomeno Giovanni S., 18enne napoletano incensurato, che aveva semplicemente difeso un amico e un’ora dopo è uscito tranquillamente dal locale. Invece qualcuno l’aspettava con una pistola in mano: gli si è avvicinato e gli ha esploso contro un proiettile, mirando basso. Il colpo ha ferito al piede destro il giovane, poi medicato all’ospedale San Paolo. Il grave episodio è accaduto intorno alle 5 e 30 di ieri, abbastanza lontano dall’ingresso della discoteca. Giovanni S., trascorsa la serata e la notte a ballare, si avviava con gli amici anch’essi incensurati al parcheggio in cui avevano lasciato la macchina. Ma, a conferma che si è rattato di un agguato collegato al litigio di un’ora prima, nell’oscurità improvvisamente è comparso un uomo armato di pistola che senza profferire parole ha fatto fuoco verso il 18enne. A soccorrere il ferito sono stati due amici, che l’hanno trasportato al vicino ospedale San Paolo, dove i medici hanno constatato che il proiettile era fuoriuscito, hanno medicato in profondità la ferita e l’hanno dimesso con una prognosi di 10 giorni. Nel frattempo alla polizia era arrivata la notizia e alla struttura sanitaria sono giunti gli operatori del commissariato Bagnoli, dell’Ufficio prevenzione generale della questura e della Squadra mobile della questura. Proprio questi ultimi (con il dirigente facente funzioni andrea Olivadese e il vice questore Monica Viscovo) stanno conducendo le indagini, entrate nel vivo già ieri pomeriggio. Infatti gli investigatori hanno già acquisito le immagini della videosorveglianza dell’ippodromo e delle strade circostanti e hanno ascoltato tutti i testimoni, partendo dalla stessa vittima e dagli amici che erano con lui ma sentendo anche gli addetti al bar della discoteca e quelli alla sicurezza. È emerso che il locale non ha alcuna responsabilità nell’accaduto, com’è ovvio che sia essendo avvenuto il ferimento all’esterno, anche perché dentro la situazione era tornata tranquilla pochi minuti dopo lo “scazzo”. Peer cui la seraata è continuata in maniera regolare fino alla chiusura del locale. Dagli accertamenti finora sarebbe emerso che Giovanni S. e gli amici sarebbero entrati in contrasto con un altro gruppetto per il più classico e futile dei motivi: un presunto sguardo insistito a una ragazza, non gradito dal suo fidanzato. Una costante che si ripete nel tempo, alla base negli ultimi di tragedie e drammi. In questo caso fortunatamente è andata bene: Giovanni S. non avrà conseguenze per la funzionalità del piede. Certamente resta lo choc per essersi trovato improvvisamente di fronte una persona armata che ha sparato. Lui e gli amici sono descritti dagli investigatori come “bravi ragazzi”, certamente non giovani attaccabrighe. Al momento il caso non sembra di facile soluzione a causa del buio, che incide sulla visione delle immagini, e fatto che gli aggressori parrebbero clienti non abituali del locale.
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