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Appalti Covid, indagati dai pm

Appalti Covid, indagati dai pm

I filoni sono tre e relativi al periodo dell’emergenza: ospedali modulari, mascherine e ipotesi di peculato

NAPOLI. Al via gli interrogatori negli uffici della Procura di Napoli relativi alle indagini sugli appalti dell’Asl Napoli 1, in particolare quello da 18 milioni di euro per gli ospedali modulari realizzati per fronteggiare l’emergenza Covid a Napoli, Caserta e Salerno. Alcuni dei 23 destinatari degli inviti a comparire si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tra questi anche Roberta Santaniello, dirigente dell’ufficio di gabinetto della giunta regionale e componente dell’Unità di crisi, indagata per la vicenda delle forniture di mascherine per i bambini. «Abbiamo preferito, in questo momento, riservarci per presentare una memoria tecnica difensiva o dare la disponibilità a un interrogatorio dopo che avremo piena disponibilità degli atti» spiega l’avvocato Andrea Castaldo.

Nei prossimi giorni sarà sentito il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, mentre il coordinatore della task force regionale anti Covid, Italo Giulivo, è stato sentito ma che si è avvalso della facoltà di non rispondere così come il titolare della ditta che avrebbe dovuto fornire le mascherine. Tutto dovrebbe chiudersi entro il 27 maggio quando i sostituti procuratori Antonello Ardituro, Mariella De Mauro, Simone De Roxas e Henry John Woodcock, decideranno quali posizioni archiviare e quali, invece, saranno i destinatari di un avviso di conclusione indagini premessa per un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. L’inchiesta si muove su tre diversi filoni investigativi, che riguardano rispettivamente la realizzazione degli ospedali modulari a Napoli, Salerno e Caserta, la fornitura di mascherine per i bambini e un’ipotesi di peculato compiuta da personale sanitario.

A Verdoliva, indagato nell’ambito del filone sulla costruzione degli ospedali modulari, sarebbero contestati i reati di turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture: secondo gli investigatori avrebbe attestato che la Siram stava operando già dal 20 marzo del 2020, come subappaltatrice della Med, mostrando un contratto tra Med e Siram che i pm contestano. Santaniello e Giulivo sono indagati per turbativa d’asta in relazione alla vicenda delle forniture di mascherine per bambini. Sono indagati anche i titolari della società Med di Padova, gli imprenditori Alberto ed Enrico Venturato, che per i pm sarebbero entrati in possesso di informazioni riservate sulle gare, grazie a un funzionario e al responsabile per il Sud Italia della multinazionale Siram. Ad anticipare le notizie con whatsapp e telefonate sarebbe stata la Santaniello coinvolta assieme a Giulivo, sarebbero coinvolti anche nel filone sulle mascherine per i bimbi: appalto, questo, da due milioni e mezzo di euro. Al centro dell’inchiesta anche la fornitura da due milioni e 673 mila euro, di attrezzature, arredi e dispositivi medici per l’attivazione dei posti letto nelle terapie intensive delle strutture modulari, affidata dalla stazione appaltante Soresa alla società Med. Altra gara è quella di 15 milioni e mezzo risalente al marzo 2020, per le strutture modulari all’Ospedale del Mare sempre affidata alla Med. E ancora le presunte irregolarità sulle forniture dei ventilatori polmonari. La Med doveva realizzare 120 strutture modulari: 74 a Ponticelli, e 24 per parte a Caserta e a Salerno. Secondo i consulenti della Procura, le forniture realizzate sarebbero state la metà del previsto e anche lo spazio destinato a ogni singolo posto letto non sarebbero stato a norma. A Napoli, secondo gli accertamenti, sarebbero stati realizzati 48 dei 72 posti previsti; 12 su 24 a Salerno e 14 dei 24 previsti presso il Covid Center di Caserta.

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