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L’Eav taglia i treni, è scontro

L’Eav taglia i treni, è scontro

Servizio ridotto da oggi al 31 agosto: «Con la protesta meno ricavi e a rischio stipendio e quattordicesima»

NAPOLI. Arrivo il taglio delle corse sulle linee vesuviane dell’Eav da oggi al 31 agosto. E l’azienda parte lancia in resta contro quello che definisce in una nota «un gruppo di irresponsabili che vuole il caos. In questa calda estate quando finalmente sono tornati sulla Vesuviana i turisti, alcuni lavoratori annunciano proteste e forme di non collaborazione ed una sorta di sciopero bianco. Al di là delle solite frasi è esplicita la richiesta: vogliono più soldi! Ma in che mondo vivono? Dopo il Covid e durante la guerra?». Una domenica nella quale l’Eav denuncia «una azione evidente di sabotaggio. Moltissimi rotabili scartati per i motivi più vari, creando un rallentamento ed a tratti il blocco della circolazione. Tutto quello che ieri andava bene oggi non va più bene. Si mette gravemente a rischio la sicurezza dei passeggeri. Abbiamo preparato esposto alla Digos ed alla Procura». L’azienda sottolinea che «forse non è chiaro che non c’è più un euro e che con i recenti accordi hanno preso già tantissimo, mentre i lavoratori di altre aziende di trasporto che fallivano non prendevano lo stipendio. E vi è appena stato anche un rinnovo contrattuale. E quindi, in questo modo, la protesta, riducendo i ricavi da traffico che si stavano finalmente dopo 30 mesi riprendendo, mette a rischio lo stipendio e certamente la quattordicesima di tutti». I vertici della holding dei trasporti ricordando che «poiché dobbiamo programmare i servizi, chi rifiuta lo straordinario oggi evidentemente è stanco e non avrà più comandate per i prossimi due mesi.

Intanto per fronteggiare la situazione e la protesta, in periodo di ferie estive e con il Covid che incalza e mette molti in malattia, siamo costretti a ridurre il servizio a partire da lunedì (oggi ndr)». Altro capitolo delicato, quello dello straordinario: «Questa volta vogliamo fare chiarezza. Abbiamo assunto circa 150 tra macchinisti e capitreno dal 2019 a ora e vi chiederete: non bastano per garantire il servizio? Certo che potrebbero essere sufficienti. Se guidassero solo 30 minuti in più, Eav non avrebbe carenze e potrebbe offrire più servizi. Il personale macchinista guida ogni giorno tre ore e 45 minuti su un turno di otto ore, in buona sostanza il 50 per cento di una giornata di lavoro. Un operaio lavora 8 ore con 20 minuti di pausa. Prima, i nostri macchinisti guidavano solo tre ore».

E ancora: «Abbiamo provato a mantenere una pace sociale che permettesse in piena pandemia di garantire un servizio per tutti coloro che hanno continuato a lavorare. Abbiamo sempre ringraziato i nostri lavoratori per l’abnegazione dimostrata durante il periodo più buio che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Ma dobbiamo anche dire che abbiamo pagato, i nostri macchinisti, per le ore di guida più di 2500 euro a mese anche durante la pandemia. Un pace sociale per garantire a tutti il servizio pubblico. Con gli ultimi accordi abbiamo dato, ai nostri macchinisti, un aumento di 600 euro mensili per arrivare a tre ore e 45 minuti. Ma tutto questo evidentemente ancora non basta».

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