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19 Marzo 2015 - 11:44
I beni riconducibili a Maurizio Capoluongo, colletto bianco dei Casalesi e vicino alla fazione di Michele Zagaria
CASERTA. La polizia sta eseguendo da questa mattina un maxi sequestro di beni nelle province di Napoli, Caserta ed Alessandria ad un imprenditore ritenuto elemento di spicco del clan dei Casalesi. L'operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e vede impegnati gli uomini del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili di Napoli e Caserta.
Il valore del patrimonio sequestrato, tra cui società immobiliari, terreni e rapporti bancari, è di oltre 10 milioni. Nel corso delle indagini, gli investigatori della Polizia hanno ricostruito le acquisizioni patrimoniali dell'imprenditore indagato, evidenziando l'origine illecita dei beni e la loro sproporzione rispetto ai redditi dichiarati.
Il nome dell'imprenditore 53enne è Maurizio Capoluongo: l'uomo è tato arrestato dalla Polizia di Stato il 9 ottobre scorso, ad Aversa nel Casertano. Il sequestro di oggi è stato emesso su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (sostituti procuratori Sirignano, D'Alessio e Maresca). "Colletto bianco" del clan, in particolare della fazione Zagaria del clan dei Casalesi, abile negli affari e nel tessere rapporti con il potere politico, Capoluongo, all'occorrenza, era anche pronto a uccidere: è ritenuto, infatti, coinvolto nell'omicidio di Ciro Nuvoletta, fratello minore dei boss Nuvoletta. Capoluongo è considerato, tra l'altro, una memoria storica del clan: vanta una militanza trentennale al fianco prima del fondatore del clan dei Casalesi, Antonio Bardellino, poi di
Michele Zagaria e Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone "Sandokan". Fu proprio grazie a "sandokan" che uscì indenne dalla terribile faida interna avviata proprio da Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti, Vincenzo De Falco e Mario Iovine, quest'ultimo ritenuto l'esecutore materiale dell'uccisione di Bardellino.
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