NAPOLI. Una lettera aperta firmata da quattordici associazioni ambientaliste dopo il ricorso presentato al Tar da parte del Comitato nazionale Mare libero contro il Parco Sommerso di Gaiola ed il suo Ente gestore (CSI Gaiola onlus) per l’annullamento di tutti gli atti istitutivi e gestionali.

Marevivo, assieme a tante altre Associazioni attive per la tutela dell'ambiente riunite nel Coordinamento Tutela Mare, ha ritenuto doveroso richiamare l’attenzione del CoNaMaL, degli Enti Pubblici e dei cittadini, sulla necessità di un approccio più consapevole e responsabile al tema, «stigmatizzando fermamente il recente ricorso al Tar dello stesso CoNaMaL in cui, in nome di un ritorno ad una balneazione di massa senza regole, - si legge in una nota - viene chiesta di fatto la cancellazione del Parco Sommerso di Gaiola, uno dei rari esempi di tutela e riqualificazione territoriale che ha restituito alla Città di Napoli un luogo unico al mondo per troppo tempo abbandonato al caos e degrado».

«La rigenerazione di questo luogo ha richiesto dedizione, sacrifici, passione e coraggio in un contesto non facile, ma oggi la Gaiola è punto di riferimento per migliaia di cittadini e scolaresche che lo frequentano ogni giorno per tutto l'anno. - scrivono le associazioni  - Non sfugge a nessuno l’importanza di contribuire ad accrescere “coscienza di luogo” tra le nostre comunità coniugando l’educazione ambientale ed il rispetto dell'ecosistema marino con la fruizione pubblica, la ricerca scientifica e la vivibilità dei luoghi. Ciò è stato possibile grazie ad una tenace lotta di riscatto territoriale dal basso ed alla ricerca di soluzioni gestionali coraggiose a scelte consapevoli operate dagli Enti pubblici, a vario titolo coinvolti, atte a conciliare il diritto al mare di pari passo con il diritto alla salute, alla sicurezza, alla tutela dell'ambiente e del nostro patrimonio culturale nel supremo interesse delle future generazioni».

«In una costa ancora stritolata da aree interdette per inquinamento, proprietà private, e costosi lidi balneari sarebbe una sciagura dolosa annullare quanto sin qui creato nell'Area Marina Protetta della Gaiola, dopo anni di sacrifici, andando ciecamente contro gli interessi stessi del mare, dei cittadini e delle generazioni future. - si legge nella lettera - Il caso della Gaiola oggi può rappresentare piuttosto una best practice per dimostrare che il cambiamento è possibile e che tanti altri tratti di costa, ancora ostaggio del degrado, possono essere recuperati e restituiti ad una fruizione pubblica gratuita, dignitosa e sostenibile».

Le associazioni che hanno firmato la lettera sono Wwf, Greenpeace, Marevivo, Let's do it, Asoim Odv, Oceanomare Delphins, Cleanap, N' Sea Yet, Vivara Aps, Associazione Nemo, Banca delle risorse immateriali, Gea Ets, Circolo Ilva Bagnoli e Associazione domizia.