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Il Vescovo Petagna nel testo del ricercatore de Antonellis

Il Vescovo Petagna nel testo del ricercatore de Antonellis

Disegnata a Castellammare di Stabia la figura del sacerdote napoletano che pagò per la sua vicinanza ai Borbone

CASTELLAMMARE DI STABIA. Nel 2014, l’ amministrazione comunale di Castellammare di Stabia gli ha intitolato uno slargo. Ma per la memoria di Monsignor Francesco Saverio Petagna (1812-1878), Vescovo della città stabiese, fondatore della Congregazione delle Religiose dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, protettore della veggente di La Salette, Mélanie Calvat, che a Castellammarevisse per 17 anni, proclamato Venerabile da Papa Benedetto XVI nel 2012, c’ è ancora molto da fare. La figura di questo sacerdote napoletano, nominato Vescovo a soli 38 anni da Ferdinando II di Borbone, è quella di un uomo di grande spiritualità (morì poverissimo di leucemia, dopo aver donato tutti i suoi beni ai poveri), e di dottrina, fondò a Castellammare le Congregazioni dello Spirito, destinate all’istruzione religiosa degli studenti, sul modello delle Cappelle Serotine di Sant’Alfonso Maria dei Liguori a Napoli, nate per combattere l’ignoranza in materia religiosa e la penetrazione dell’Illuminismo e della massoneria. Ed è la figura di un difensore della legittimità del potere. Mons. Petagna fu esiliato per sei anni - dal 1860 al 1866 - dal nuovo regime italiano per la sua vicinanza ai Borbone. A Mons. Francesco Saverio Petagna è dedicato un libro dello studioso Gianandrea de Antonellis, che ha ripubblicato con una sua introduzione: l’“Elogio funebre di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie”, pronunciato dal Vescovo nella Cattedrale di Castellammare di Stabia il 12 Novembre 1860. (Club degli Autori Indipendenti, 2019, pp. 35, e 5). Il libro è stato presentato all’Associazione culturale “Ricordi Perduti”, di Guglielmo Di Martino, dal prof. Gennaro De Crescenzo, studioso e presidente del Movimento Neoborbonico, Fondazione Il Giglio e dall’autore, Gianandrea de Antonellis, per iniziativa della Fondazione il Giglio. Presente un pubblico di studiosi ed appassionati di Storia, che ha posto domande ed animato la discussione con i propri interventi.

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