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08 Gennaio 2020 - 18:03
NAPOLI. Si intitola “Banksy e la (post) street art” la collettiva dedicata al movimento artistico underground in mostra al Museo PAN di Napoli fino al 16 Febbraio 2020.
Alla luce del grande successo di visitatori e alla sempre crescente curiosità nei confronti del misterioso writer inglese, il percorso espositivo – ideato e curato da Andrea Ingenito - si arricchisce di una seconda sala a lui dedicata. Al primo gruppo di opere – da cui il racconto sulla post street art prende vita – se ne aggiunge un secondo proveniente da collezioni private straniere che fornisce nuovi interessanti spunti di riflessione sul fenomeno Banksy. Tra queste “Love is in the air” versione serigrafica del celeberrimo graffito apparso nel 2003 su un muro di Gerusalemme in cui un uomo è rappresentato nell’atto di lanciare una molotov che in realtà è un mazzo di fiori, “Happy Choppers”, “Copper” e “Pulp Fiction” diventate immagini simbolo, ed entrate nel linguaggio universale per contestare la violenza della guerra e i soprusi subiti dai più deboli.
Con questa nuova sala il discorso sull’importanza di Banksy nell’evoluzione dell’arte di strada prende nuova linfa e pone maggiormente l’accento sulla sensibilità dell’artista, specialmente nel narrare le criticità dell’attuale scenario politico mondiale. Il suo potere comunicativo è tale da diventare il grido di tutti, ed è forse principalmente questo il segreto del suo enorme successo.
Il nuovo allestimento sarà fruibile da oggi fino al 16 febbraio, data conclusiva della mostra. In concomitanza con l’estensione del percorso anche il bookshop sarà dotato di nuovi gadget e il curatore preannuncia ulteriori sviluppi fino alla fine dell’esposizione. In mostra anche opere di Mr. Brainwash, Obey e Mr. Savethewall.
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