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Quando le navi con i gigli approdavano nelle Americhe

Quando le navi con i gigli approdavano nelle Americhe

Dal 1700 navi delle Due Sicilie attraversavano l’Atlantico. Un libro di Lucio Militano

Fin dal 1700, le navi a vela, e poi a vapore delle Due Sicilie, solcavano l’Atlantico, per trasportare manufatti e derrate alimentari nelle Americhe. La maestria dei marinai napolitani era provata dalla rapidità delle traversate e dall’armamento delle navi. Commerci fiorenti, relazioni diplomatiche internazionali avviati da una politica lungimirante, rapporti dinastici tessuti attraverso matrimoni non dettati dalla cinica ragion di Stato, ma dall’unione di famiglie e di anime. E l’arrivo delle navi gigliate nei porti di New York, Boston, Pernambuco, Bahia, Rio de Janeiro attirava l’interesse della stampa, per un record o per descrivere la maestosità del naviglio di scorta alla nuova Imperatrice del Brasile, Teresa Cristina, sorella di Ferdinando II di Borbone, che sposò nel 1842 Dom Pedro II. Qualche decennio dopo, su quelle stesse rotte, navigavano i bastimenti carichi di valigie di cartone e di lacrime. Ma questa è un’altra storia. Alle spedizioni commerciali e militari negli Stati Uniti e nel Sud America, è dedicato il libro di Lucio Militano, studioso dei Sistemi di Trasporto, “Le Due Sicilie nelle Americhe” (Editoriale Il Giglio, Napoli). La prima testimonianza sulle traversate nelle Americhe si incontra in un documento del 1840 di Arcangelo Scotto Lachianca, di Procida: “durante il regno di Ferdinando IV, Ferdinando Giobbe di Torre del Greco, con un buon navilijo mattato a coffa faceva il tragitto per le Americhe e qualche volta anco per le Indie occidentali”. Nel 1773 la polacca SS. Annunziata e San Giuseppe, comandata da Francesco Martucci, effettuò un viaggio in America per conto del Principe di Torella e Don Francesco Vetere. Fra il 1786 e 1793, altri sei bastimenti regnicoli si recarono nelle Antille per conto della casa commerciale Liberati e De Martino, grazie ad un parere favorevole del Supremo Magistrato del Commercio che accordava una franchigia del 20% sui dazi doganali di immissione per le mercanzie provenienti dalle Indie Occidentali “con legni coverti dalla Real Bandiera”.

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