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20 Aprile 2020 - 08:39
Il movimento “Vento dello Stretto” protagonista della mobilitazione per il recupero della fortezza di Messina
L’avvocato Piero Adamo è il presidente del movimento “Vento dello Stretto”, tra i protagonisti della mobilitazione civico e culturale per il recupero della Real Cittadella e la riqualificazione della “zona falcata”.
L’abbandono al degrado di un monumento come la Real Cittadella è una vicenda emblematica della Sicilia e del Sud?
«Non c’è dubbio. Di meridionali che voltano le spalle alla propria identità ed alla propria grandezza. La Real Cittadella è uno dei luoghi-simbolo in assoluto. Negli anni ’70-’80 ci hanno costruito accanto perfino un inceneritore di rifiuti, è l’ esempio di una classe politica senza radici nella propria Storia».
“Vento dello Stretto”, insieme a “ZDA”, a “Fare Verde”, agli “Amici del Museo” ed altre associazioni e movimenti identitari ha promosso molte iniziative di denuncia. Basterà a scuotere la politica?
«Mi sbilancio e dico di sì. E’ una spinta che viene dal basso. Nel 2010 eravamo un pugno di ragazzi. Oggi a Messina siamo la maggioranza a chiedere il recupero della Real Cittadella e la riqualificazione della zona falcata. Quando organizziamo un convegno, una manifestazione - in media ogni due mesi - l’ adesione è massiccia. La politica se n’è accorta, ed ha cambiato passo. Certo, sarà un cammino lungo, perchè ci sono da recuperare decenni di abbandono, ma lo accompagneremo. Abbiamo realizzato un calendario con 12 fotografi messinesi. Per ogni mese c’è una foto della zona falcata».
Dal punto di vista politico la svolta qual è stata?
«Da poco è stato risolto un conflitto di competenze di decenni. Sovrintendenza e Comune hanno stabilito che la proprietà dell’ intera area è del Demanio dello Stato, e quindi dell’Autorità Portuale di Messina, che dispone di fondi consistenti. Il nuovo presidente, Mario Mega, si è detto disponibile ad avviare la riqualificazione».
Che futuro immagina per la fortezza e la zona falcata?
«La riqualificazione deve essere fatta nel rispetto del territorio e dell’ ambiente, combinando la Storia con l’ arte e la bellezza. Niente casermoni da costruire. La gente deve poter ammirare il bello, e questo può essere la scintilla per la rinascita di Messina. Poi l’ interno della zona della falce, il porto naturale, è perfetto per la nautica».
La Real Cittadella come luogo della memoria?
«Sì. Può essere il baricentro di un recupero del sistema di fortificazioni dello Stretto, tra Sicilia e Calabria».
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