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13 Ottobre 2020 - 14:27
Adottato da una napoletana e da un francese, Vincenzo Gemito era bilingue. In Francia conobbe la fortuna che non ha avuto in Italia, dove manca ancora una revisione critica della sua arte. A Parigi, invece, la mostra su “le sculpteur de l’âme napolitaine” (Petit Palais, 15 ottobre 2019-26 gennaio 2020) ha spopolato. Il cuore di Gemito batteva per i Borbone. Lo scultore disegnò un ritratto della seconda moglie, “Nannina”, che aveva la forma della Sicilia, con la scritta “Ferdinando IV potentissimo et invincibili utriusque Siciliae regi”. Il disegno è riprodotto nella biografia scritta da Salvatore Di Giacomo. Dall’esilio, Francesco II di Borbone gli chiese una scultura che gli ricordasse Napoli. Nacque così l’ Acquaiolo. Peccato che la mostra di Capodimonte non lo riporti… Per lo scultore, povero e psicologicamente fragile, dall’Italia unificata qualche commessa importante arrivò. Umberto I gli ordinò una statua di Carlo V per la facciata del Palazzo Reale di Napoli, poi un centro tavola in argento in stile neobarocco. Figure, stili, che non entravano nel suo universo estetico. Gemito dovette sottoporsi ad uno sforzo che ne minò la salute. Della statua riuscì a fare il calco in gesso. Poi si esiliò per quasi 20 anni. Non era pazzo, ma il suo mondo non c’era più.
Al museo di Capodimonte fino al 15 novembre. Centocinquanta sculture, argenti e disegni
Fino al 15 novembre, al Museo di Capodimonte di Napoli è aperta la mostra “Gemito, dalla scultura al disegno”, centrata sulle due donne amate dallo scultore: Mathilde Duffaud, parigina, ed Anna Cutolo, napoletana. In nove sezioni sono esposte cronologicamente 150 tra sculture, dipinti e disegni associati ad opere di artisti contemporanei. Tra esse un medaglione in argento dorato con la testa di Medusa, proveniente dal Getty Museum di Los Angeles, e capolavori come l’ Acquaiolo,il Giocatore, il Pescatore Napoletano, il Fiociniere, la Testa di Fanciulla, il busto della moglie Anna.
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