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13 Ottobre 2020 - 19:00
Si appresta a raggiungere un traguardo importante Artecinema, festival internazionale di cinema dedicato alle arti contemporanee, ideato a promosso dalla gallerista napoletana Laura Trisorio (nella foto), che quest’anno compie 25 anni. Un quarto di secolo che si svolgerà con un piede nel mondo del virtuale: dal 16 al 22 ottobre le proiezioni si terranno sul web, dopo la serata inaugurale di giovedì , come di consuetudine, si svolgerà invece in presenza al Teatro San Carlo.
Il festival abbandona almeno per quest’anno la consueta sede del teatro Augusteo per aprirsi a tutto il mondo e, al tempo stesso, evitare le occasioni di assembramento temute a causa dell'emergenza Coronavirus. Ad aprire la rassegna nell'inaugurazione al San Carlo sarà “Body of truth” di Evelyn Schels, documentario dedicato a Marina Abramović, Shirin Neshat, Katharina Sieverding e Sigalit Landau, quattro artiste in cui il corpo è centrale nella propria ricerca artistica. Seguiranno dunque due documentari dedicati a due personaggi italiani: l’archistar Renzo Piano, a cui Francesca Molteni dedica il film “Renzo Piano. Il potere dell’archivio”, e Letizia Battaglia, fotografa e fotoreporter palermitana che molto ha raccontato sulla terra d’origine con il proprio lavoro e di cui il regista Kim Longinotto tratteggia il profilo, fra dimensione pubblica e privata, con il documetario “Shooting the Mafia”.
Nei giorni a seguire saranno invece disponibili on-line gli altri documentari dell’edizione 2020 di Artecinema, a cui sarà possibile accedere attraverso una “festival card” acqusitabile online ad un costo di 10 euro. Fra questi due prime europee: “Art 21- Beijing”, in cui i registi di Bryan Chang e Vicky Du seguono le vite degli artisti Xu Bingin, Song Dong e Yin Xiuzhen in una Pechino in tumultuosa trasformazione; e “Just Meet. Tadao Ando” di Fernanda Romandía, dedicato a Tadao Ando, architetto e artista che nel suo ultimo progetto messicano fonde l'elemento naturale ai materiali più innovativi.
Racconta invece un pezzo importante della danza sperimentale napoletana il documentario in anteprima mondiale “Marinella Senatore. The school of narrative dance” di Domenico Palma, in cui è la stessa voce della Senatore a guidare il pubblico nel progetto di “danza narrativa” nato nel 2013 e che, sotto forma di collettivo, ha girato il mondo promuovendo un sistema didattico basato su emancipazione e inclusione. Tutti i film sono visibili dal 16 al 22 ottobre.
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