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Museo di San Martino, Antares guida alla scoperta della Certosa

Museo di San Martino, Antares guida alla scoperta della Certosa

Un tour nella storia bellissima di Napoli: dal barocco della Chiesa certosina ai presepi artistici di Cuciniello, dal bozzetto del Cristo Velato alla Madonna scolpita da Pietro Bernini

NAPOLI. La visita alla  Certosa di San Martino  è uno degli appuntamenti del  “Maggio dei Monumenti” di Antares (acronimo dell'Associazione napoletana Arte, Territorio e Restauro) che aderisce al Progetto CompraSud. Domenica scorsa, la storica dell’Arte, Paola Matino, ha guidato la visita all’ex complesso monastico e al Museo con i suoi capolavori del barocco più raffinato, i presepi artistici con pastori vestiti di seta e goielli veri, la Madonna scolpita da Pietro Bernini, gli intarsi in legno e in marmo della Chiesa certosina, gli affreschi e il bozzetto del Cristo Velato. La costruzione della Certosa  fu avviata nel 1325 dal re Roberto d’Angiò e dal figlio Carlo, Duca di Calabria, in cima alla collina del Vomero, accanto al Belforte (Castel Sant'Elmo), piazzaforte strategica per il controllo della città.  Fu affidata ai monaci certosini, che osservavano la regola di vita contemplativa di San Bruno e coltivavano le piante mediche, come il chinino, e diventò un importante centro di spiritualità e di cultura. Fu nella Certosa che Roberto d’Angiò volle essere sepolto, con indosso il saio francescano. "Dalla fine del 1500 - ha osservato la professoressa Matino -  la Certosa diventò il centro della vita artistica dell’intera penisola italiana, con la presenza dei più grandi architetti ed artisti, che vi lavorarono. La ristrutturazione, affidata a Cosimo Fanzago, la trasformò in una delle testimonianze più belle del barocco napoletano". Nel gennaio 1799, i giacobini della repubblica partenopea la occuparono per cannoneggiare dall’alto il popolo napoletano che resisteva alle truppe francesi. A giugno, i volontari  del Cardinale Fabrizio Ruffo la riconquistarono ai Borbone. Nel 1866 le leggi sulle soppressioni degli Ordini religiosi del Governo italiano espulsero i monaci.  La Certosa fu trasformata in Museo".  Dal terremoto del 1980, con una colpevole assenza di interventi, numerose sale del Museo, e della antica farmacia dei monaci, sono chiuse, i chiostri e lo stupendo belvedere aperto sul Golfo sono abbandonati. Nonostante questo, la Certosa di San Martino resta un tesoro di arte e di Storia da scoprire.

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