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01 Novembre 2021 - 16:38
Da pochi giorni al Castel dell'Ovo l'arte si svela attraverso la scultura in bronzo nella mostra personale “Domenico Sepe, la materia e l'eterno: l'Arte svelata”. L'emozionante esposizione a cura di Daniela Marra patrocinata dal Comune di Napoli è stata inaugurata lo scorso 30 ottobre nella sala delle carceri e già nei primi giorni di apertura ha raccolto oltre mille visitatori, tra cui quelli in visita nello storico sito. Davanti agli occhi di tutti a prendere corpo è la fascinazione per le velature che si materializza soprattutto nella rappresentazione drammatica del Cristo Rivelato, per la prima volta in esposizione a Napoli.
Con Domenico Sepe, l'arte si confronta con la città, le sue stratificazioni e l'aspetto sacro, in un viaggio dall'argilla al bronzo, dalla caducità all'eterno, attraversando una continuità storica che omaggia i grandi maestri. Una scultura, quella dell'apprezzato scultore napoletano che esalta l'antico nell'innovativa e potente drammaticità del racconto contemporaneo.
Ecco perchè nel dare voce a un’esigenza di recupero del dialogo tra le arti, l'attesa e affollata esposizione che resterà aperta, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 18:00 fino al prossimo 22 novembre, diventerà pure il contenitore per una ricca rassegna artistica organizzata da “Ritmartelab”, “Salotto culturale tematico” e “Associazione Cristo Rivelato”. Dall’arte, alla musica, dal teatro alla letteratura. Tra incontri musicali, presentazioni di libri e momenti teatrali, l'evento artistico ospiterà degli appuntamenti di straordinario rilievo culturale. Tra questi, oltre alla presentazione dei libri di autori come Aldo Di Mauro e Slobodanka Ciric, a chiusura dell'evento, il concerto “Pagine di archivio sonoro” di Francesca Curti Giardina e quello degli Acquazone “L’emozione del Ritorno”.
«Una mostra - ha spiegato lo scultore Domenico Sepe- che racconta l’evoluzione e la creazione del “Cristo Rivelato”. Nella “Sala delle Carceri”, a Castel dell’Ovo, presento un’opera che racconta un simbolo, una figura legata a Napoli. Un progetto interessante pensato e realizzato in collaborazione con Daniela Marra. Un rapporto tra me artista e l'apprezzata museologa che ha dato vita a progetti fondamentali e a incontri intellettuali concretizzatisi in sculture. Al centro della mostra a prendere corpo sarà anche il dialogo tra le arti, un incontro tra anime e universi con l’arte intesa come un linguaggio universale. Ne è una dimostrazione il libro di Daniela Marra, Domenico Sepe. “La materia e l’eterno”. Un lavoro editoriale nato proprio da questa nostra fusione e dalla lettura spirituale dell'autrice di ciò che lei vede e sente nella scultura. Quando parlo di lettura spirituale, parlo di una lettura non visibile. Una lettura percettiva di quello che Daniela ha avvertito con le mie sculture. Il dialogo nasce quasi come l'esigenza di dover rendere eterna attraverso la parola scritta questo rapporto di bellezza tra linguaggi. Il testo è una sintesi naturale dell'incontro tra l'artista e la scrittrice che riesce a cogliere degli aspetti finora mai messi in risalto. Un avvicinamento che rende giustizia letteraria al bello, attraverso una polifonia di suggestioni culturali. La museologa Daniela Marra racconta l’anima, l’invisibile, con una lettura profonda stratificata, ma anche lirica e storiografica».
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