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08 Febbraio 2022 - 18:41
Sedie sospese rivitalizzate da una creatività artistica, bozzetti di scena e quadri dai forti colori realizzati da Emanuele Capissi sono diventati la scenografia dello spettacolo perfomance “E.C. - Cadute verso l’alto” che il Teatro Area Nord ha voluto dedicare all’artista scomparso. La penna suggestiva e sensibile del drammaturgo Fabio Pisano ha raccontato e attraversato il purtroppo breve percorso artistico e di vita di Emanuele, accompagnata dalla regia e dalla emozionante voce narrante di Lello Serao. Le parole sono fluite lentamente mentre i passi di danza di Stanislao Capissi, ballerino del Teatro di San Carlo nonché cugino di Emanuele, e di Guglielmo Schettino (entrambi nella foto di Giusva Cennamo) scandivano plasticamente nell’aria un disegno armonico, a tratti tortuoso, intrigante. In scena il viaggio nei luoghi abitati da Emanuele, dal teatro Area Nord al Teatro Lirico di Cagliari, da Madrid a Berlino, da Struttgart a Malmö. Ed è proprio da questo teatro di frontiera che Emanuele ha iniziato i suoi primi passi nel 2006, portando in scena il suo primo spettacolo “Brodway”, un musical in cui era ballerino e regista. Dalla sua storia non sembra trasparire un “artista fragile” ma «un artista e basta – dice Claudia Natale - tra i più potenti e poetici che abbia mai incontrato. Lui ha danzato per me ed io ho scritto per lui: ho esplorato a fondo i suoi sorrisi e le sue inquietudini». E con voce forte e potente Claudia ha letto alcune poesie tratte dalla raccolta “Strane vite, finché non appassiscono le mimose”, dedicata ad Emanuele Capissi. Il numeroso pubblico ha seguito lo spettacolo cogliendo la delicatezza e la poesia del testo di Fabio Pisano, ma anche la capacità di riproporre il sentire e l’irrequietezza di Emanuele. Una rappresentazione che è anche “una rapsodia”, come l’ha definita l’autore, iniziando dalle poesie, alla coreografia, alla danza, alle proiezioni e per finire alla intensa e potente interpretazione di Lello Serao. L’emozione è stata forte per tutti ma l’applauso più grande è stato rivolto a tutti i giovani come Emanuele ai quali, con questo spettacolo, è stato augurato di vincere su tutto, così come recitano i versi finali di Clauadia: “Nun è questione ‘e qualità, guardame a mme, fa pure tu, piglia curaggio sfrutta chisto arraggio ca tieni ind’’a ‘e vene, nun te fa pena, fatti forte, fotti ’a morte”. L’organizzazione dello spettacolo è stata corale: l’allestimento a cura del corso di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli condoto dal professore Tonino Di Ronza che, tra l’altro, ha seguito Emanuele nel percorso accademico. Le videoproiezioni sono state realizzate da Livia Ficara, Rossana Giugliano, Rossella Coppola e Dario Pererano, ex laureati dell’Accademia, oggi apprezzati professionisti. L’allestimento della mostra delle opere di Emanuele Capissi è realizzato da Ivan Gordiano Borrelli e Livia Ficara. Alle luci Mattia Santangelo, video e fonica di Salvatore Fiore.
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